In scioltezza, perché al San Paolo è dittatura, predominio. Da imbattuti, unici in A, scorgendo la vetta, senza ancora toccarla. Ma dediti alla lotta, presenti, per costituizione e indole. Il Napoli c’è, e regola un Chievo che resta squadra coriacea, tra le più dure da affrontare. Bestia nera, storicamente, che a Fuorigrotta ha sciorinato le sue armi, senza poter, però, opporre particolare resistenza. Troppa la superiorità, per una squadra che tra il campionato scorso e quello attuale ha toccato le nove vittorie consecutive in gare casalinghe, score che mancava dai tempo del secondo tricolore.
Tre punti incastonati in una prestazione corale, minime le sbavature. Dalle sicurezze difensive, imperiosi Albiol e Koulibaly, sempre sul pezzo, mai una sbavatura, sciabola e fioretto che si abbinano alla perfezione. E il consueto, vibrante, Faouzi Ghoulam, corsa e qualità sulla corsia di sinistra. Per poi riversarsi negli avanti, il brio di Insigne – a cui manca, ancora, solo il goal – e il solito, onnipresente, Josè Callejon. Due fasi, una sola maglia, e lo squillo dell’assist intelligente per Manolo Gabbiadini. Lui sì, a tratti – propensione caratteriale a parte – ritrova il sorriso. Mancino elegante, un colpo di biliardo che apre i giochi e spegne critiche e cattivi pensieri. Senza sottovalutare l’importante lavoro al servizio dei compagni, che ne pregiudica la lucidità nell’ultimo spezzone di gara.
A centrocampo gli azzurri costruiscono, tassello dopo tassello, l’ennesima vittoria a domicilio. Zielinski cresce gara dopo gara. Galloni a profusione e imprevedibilità nel sangue. Poi c’è il capitano, Marek Hamsik, il migliore in campo. Sigillo numero 100 con la maglia del Napoli, dal gioiello nel settembre 2007 contro la Sampdoria, alla bordata di sinistro a incrociare che brucia i guanti di Sorrentino. Tanta l’acqua sotto i ponti, centinaia le avventure, tanti passano, lui no. Il corredo perfetto ad una prestazione eccellente. Lavoro oscuro, tanto lavoro tra le linee e tracciante ad imbeccare i compagni sempre caldo. L’ennesimo traguardo per una bandiera unica nel suo genere. L’ennesimo tassello di una meravigliosa avventura, quella di un napoletano nato, per caso, a Banska Bystrika.
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