Non sarà sfuggito ai più: mentre il Napoli continua a vincere e a macinare punti, sugli spalti si percepisce una desolazione probabilmente inusitata per una struttura come il San Paolo che, anche nei giorni più tristi, ha sempre rapito per il suo colpo d’occhio e per il sostegno dei supporter alla squadra. Sostegno che non manca e non sta mancando, ma, inevitabilmente, qualcosa si è rotto e si percepisce.
Mai rottura tra tifosi e squadra, bensì tra tifosi e società: nel mirino degli ultras Aurelio De Laurentiis, col quale ormai si sta arrivando ad un punto di non ritorno. Il patron, peraltro, era assente anche ieri a Fuorigrotta. Due i motivi per cui il presidente azzurro viene contestato.
Il primo, il più noto, riguarda i prezzi del San Paolo: costo dei tagliandi ritenuto spropositato dalla maggior parte. Ad esempio, la gara col Benfica in curva costerà quaranta euro. Una cifra esosa, troppo, per un settore che, come recitava per l’appunto uno striscione esposto dagli ultras, resta “popolare” e da sempre appannaggio delle classi medie. Ma al patron non è stato perdonato soprattutto il botta e risposta con Sarri dopo i fatti di Genoa-Napoli e questo è ancora più evidente per il fatto che in Curva B sia stato esposto uno striscione chiaro: “Sarri uno di noi”. A certificare la vicinanza alla squadra, al tecnico, al gruppo e, di contro, la spaccatura sempre più evidente con De Laurentiis e le sue politiche societarie.