Lampi, folgoranti, ad inizio ripresa. Uno scorcio di gara in cui il Napoli ha dilaniato gli equilibri della contesa contro il Benfica. Uno degli aspetti su cui si sofferma l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Una marcia trionfale, l’esaltazione più completa dell’idea di Maurizio Sarri. Ritmo, fraseggio. Possesso palla e ripartenze trascinanti, tutto.
Un aspetto curioso, nel trionfo di gran calcio con cui gli azzurri annichiliscono i lusitani ben due goal arrivano da palla inattiva, tre in tutto con il vantaggio di Hamsik. Dalla pennellata di Mertens con un piazzato di Maradoniana memoria al sigillo dal dischetto di Milik. Sempre il belga l’unica firma in calce su azione, a margine dell’ennesimo schema che non ha lasciato scampo alcuno agli uomini di Rui Vitoria. Contraddizione, certo, ma non del tutto. Anche sulle azioni da fermo si esprime un ulteriore aspetto, l’ennesima sfaccettatura nel lavoro di un allenatore che non lascia, mai, nulla al caso.
Un Napoli straripante, che lancia segnali precisi all’Europa. Anche nella massima competizione europea gli equilibri non cambiano. Quella costruita dal tecnico ex Empoli rappresenta una vera e propria macchina capace di produrre spettacolo con una continuità pazzesca. Troppo anche per i lusitani testa di serie nel girone.