FOCUS – Le grandi piangono dopo la Champions? Il quadro nei maggiori campionati europei

Il peso del doppio impegno. L’onere nel dover affrontare tour de force asfissianti che prosciugano energie fisiche e, soprattutto, psicologiche. Dover fronteggiare gare dall’alto coefficiente di difficoltà, tipiche di un contesto come la Champions League, e poi a pochi giorni di distanza tenere dritta la barra degli equilibri. Tenere il passo celere in campionato. Non è accaduto al Napoli, che dopo la serata da sogno – mai 4 reti in una sola gara tra Coppa Campioni e Champions League – contro il Benfica è caduto di misura all’Atleti Azzurri d’Italia contro l’Atalanta di Gasperini. Copione dalle sfumature nettamente diverse per la Juventus, al Castellani gli uomini di Allegri dopo aver incontrato per poco meno di un’ora la resistenza dell’Empoli hanno poi dilagato nella ripresa con un netto 0-3. Questo per restare al panorama del belpaese. Ma andando oltre, negli altri quattro maggiori campionati europei, è interessante andare a scandagliare il rendimento delle big nella giornata appena trascorsa dopo gli sforzi europei. Il responso è eloquente, l’impegno europeo è probante ma il contrappasso non è poi così scontato, come il rendimento delle italiane ha dimostrato.

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La caduta dei giganti. Settima giornata di Liga che mette all’indice la debacle del Barcellona in terra galiziana. Pirotecnico 4-3 e impresa del Celta Vigo al Bailadòs. Primo tempo da incubo per i blaugrana, sotto di 3 reti dopo 45′. Poi la rimonta al cardiopalma vanificata dalla rete di dal cileno Hernandez. Non va meglio al Real Madrid, che impatta al Bernabeu contro l’Eibar. Al triplice fischio l’1-1 finale, reti di Rico e Bale, e qualche mugugno che comincia a circondare la panchina di Zinedine Zidane. Nessuno scotto da pagare sull’altare della coppa delle grande orecchie per Atletico Madrid e Siviglia, tre punti in cascina grazie alle vittorie su Valencia – 2-0 per Simeone nel giorno dell’esordio di Prandelli al Mestalla – e Alaves.

Turno agevole. Non c’è lo scalpo delle rappresentati d’oltralpe in Champions nell’ottava di Ligue 1. Dilagano a Metz i monegaschi di Jardim. Un roboante 0-7 ed un record storico, vittoria più ampia della storia del Monaco in campionato. Cavani con una doppietta trascina il Psg contro il Rennes. Secco 2-0 anche per il Lione, al quale basta un goal per tempo – Darder e Ghezzal gli autori – a regolare il Saint Etienne.

epa05075721 Munich's coach Pep Guardiola speaks at a press conference after the German Bundesliga soccer match between Hannover 96 and FC Bayern Munich at the HDI-Arena in Hanover, Germany, 19 December 2015. (EMBARGO CONDITIONS - ATTENTION: Due to the accreditation guidelines, the DFL only permits the publication and utilisation of up to 15 pictures per match on the internet and in online media during the match.) EPA/PETER STEFFEN

Perde Guardiola. Settimo turno di Premier che vede la prima sconfitta di Pep Guardiola sulla panchina del City. Vittima, però, di un’altra squadra ‘scottata‘ dagli impegni di Champions: il Tottenham – reduce dalla mai agevole trasferta a Mosca – al White Hart Lane. Tutto nel primo tempo, agli Spurs bastano un’autorete di Kolarov ed un guizzo di Dele Allì. Vittoria di misura a Burnley a tempo scaduto per l’Arsenal di Wenger che ringrazia Koscienly. Pari senza reti per il Leicester in casa contro il Southampton.

Stop Ancelotti, crollo Tuchel. Giornata numero 6 in Bundesliga. Si ferma la marcia trionfale di Herr Carlo Ancelotti bloccato all’Allianz Arena dal Colonia. Il goal di Kimmich non basta e pari di platino griffato da Modeste per il gruppo di Stoger. Soccombe il Borussia Dortmund, un sussulto per tempo (reti di Memheti e Chicharito Hernandez) e tre punti al Bayer Leverkusen, che aveva pareggiato martedì al Louis II contro il Monaco. Severa sconfitta per il Borussia Monchengladbach, quattro reti e apoteosi alla Veltins Arena per lo Schalke 04.

Edoardo Brancaccio

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