Un mosaico da definire, pezzi in frantumi lasciati sul terreno di gioco del Narodowy di Varsavia. Arrivederci Milik, nella speranza di ritrovarlo al più presto in gruppo: gennaio per ricalcare i campi da gioco, febbraio per ritrovare il profumo del rettangolo verde in tempo – altro auspicio – per gli ottavi di Champions League. Operazione recupero lampo, tra i metodi riabilitativi dello staff del dottor Alfonso De Nicola e le caratteristiche, fisiche e caratteriali, del bomber di Tychy. Ma non tutto, sempre, può andare per il verso giusto. Il recupero dell’ex Ajax nei tempi prestabiliti resta un’impresa, dunque è d’obbligo battere altre strade in vista di una stagione che l’entourage azzurro intende vivere da protagonista, in maniera assoluta. Strade alternative e strategie da delineare.
Jovetic, più di un’idea. Un breve rewind, ritornando agli ultimi, frenetici, giorni della sessione estiva di mercato. L’addio di Higuain, l’approdo di Milik e i dubbi di Manolo Gabbiadini. Should i stay or should i go? Dilemma in tema british, con il forcing crescente dell’Everton per Manolo. E il Napoli alla ricerca di alternative: Pavoletti, Kalinic e Stevan Jovetic. Un’ipotesi stuzzicante per Sarri, che proprio in estate non aveva sottovalutato l’idea di un punto di riferimento prettamente tecnico, estro e fantasia al centro dell’attacco. Una variante ai meccanismi oliati in una stagione, la precedente, ricolma di soddisfazioni, gioco e prestazioni. Ma non ancora di allori. Gennaio, in fondo, non è poi così distante. E rombano i motori del mercato. Ecco, dunque, rispuntare l’idea, sullo sfondo il solito Fali Ramadani, intento a trovare la migliore soluzione per il suo assistito. Arranca nelle gerarchie di De Boer, fuori dalla lista UEFA, con i nerazzurri costretti ad esercitare il riscatto dal Manchester City dopo la presenza contro il Pescara. Quattordici milioni da versare sull’unghia al club di Pep Guardiola. Il Napoli ci pensa, con Ramadani – deus ex machina della trattativa Maksimovic – che spinge, lo scopo è quello di rilanciare il classe ’89 protagonista con la sua Nazionale – due reti e un assist in tre presenze in questo inizio stagione – ma ai margini delle strategie interiste. I presagi già in estate, quando fu vicinissimo alla Fiorentina, ma Napoli sarebbe un’ipotesi irrinunciabile.
Idea suggestiva e fattibile. Sfogliando un ventaglio di nomi che va dai già citati Pavoletti e Kalinic, fino a Simone Zaza che con la maglia degli Hammers non sta, al momento, scorgendo quel trampolino che in tanti presupponevano agli albori dell’avventura oltre Manica. Tutti accomunati da una valutazione indubbiamente più cospicua a dispetto dell’ex viola. Una scommessa su cui puntare. Il rilancio, immediato, di Milik è la priorità, ma l’intento è quello di non lasciare il fianco scoperto in caso di, doverosa, attesa.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 13 Ott 2016 - 18:50