Sfidare la sorte non è un affare semplice, è rischioso e persino sconsigliato. Uno su mille ce la fa, potremmo insinuare. Quel singolo, però, trova una fortuna immensa, l’intuizione vincente. Nella vita e nel calcio. Maurizio Sarri, la sua intuizione, l’ha indovinata quando ancora sedeva da semisconosciuto sulla panchina dell’Empoli. Porta un nome, l’intuizione: Piotr Zielinski.
INTUIZIONE – Fu Maurizio Sarri a capire che quel giovinetto polacco, che all’Udinese si era mosso perlopiù da trequartista, sarebbe stato perfetto come mezzala. Effettivamente, in Friuli Venezia-Giulia Piotr non è mai stato etichettato o additato come fuoriclasse. Questione d’ambiente, in fondo è risaputo che la Toscana, abbinata ad un maestro del genere, può riscoprire lati d’un calciatore ignoti. E allora, caro Piotr, fai un passo indietro nella formazione, che il trequartista c’è già e si chiama Verdi (a gennaio sarebbe arrivato Saponara). Forse, però, è andato tutto per il meglio: il lavoro iniziato da Sarri è stato portato avanti da Giampaolo, che ha avuto il pregio di non stravolgere nulla di quel piccolo capolavoro. Risultato? L’esplosione definitiva e le porte di una big per Piotr. Dunque il Napoli, dopo un’estate tra speranze e illusioni.
DUALISMO – L’intuizione di Maurizio Sarri, allora, potrebbe aver generato un campioncino. Il futuro splende: a 22 anni è un’incognita che raccoglie le più rosee ambizioni, i sogni e le speranze di qualsiasi coetaneo. Epperò l’allenatore azzurro ne ha indovinata un’altra: il dualismo Allan-Zielinski è una mossa spiazzante quanto indovinata. Piotr ha incantato, sono trascorsi meno di due mesi dal suo esordio ma l’impressione è che vesta questa maglia da sempre. E relegarlo al ruolo di vice-Hamsik (com’era nelle previsioni degli addetti ai lavori) sarebbe stata una mossa comparabile a un crimine. Quindi il dualismo con Allan, che corre per quattro e ogni tanto dovrà pur tirare il fiato. Allora Zielinski, allora il turnover. Quello intelligente, quello che ti permette di cambiare soluzioni senza cadere nei rimpianti. Calciatori diversi, stesso ruolo e medesima dedizione alla causa. 8 presenze per entrambi tra campionato e Champions, 470 minuti per il brasiliano, 424 per il polacco. Dualismo (quasi) perfetto. Senza dimenticare gli spezzoni di gara in cui hanno condiviso il campo, con Hamsik a reinventarsi regista. La sintesi del mercato del Napoli, con l’obiettivo di fornire a Sarri alternative valide riuscito in bello stile.
VOLTI NUOVI – E ora i nuovi: Rog e Diawara, tocca a voi. Jorginho è in affanno, si è visto con il Benfica e a Bergamo. Hamsik, poi, non è una macchina: quindi sì, Rog-Diawara-Zielinski è un trittico da prendere seriamente in considerazione. Per il croato, inoltre, si sta facendo largo una clamorosa ipotesi: quella di essere impiegato da finto centravanti, come già accaduto in un’occasione ai giorni della Dinamo. Tempo al tempo, nessuna certezza. Per ora. Presto, però, sarà tempo di esordi. Per scoprire nuovi dualismi perfetti e dimostrare la bontà del mercato condotto dal Napoli. Sì, il turnover è destinato a funzionare.
Vittorio Perrone
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Articolo modificato 13 Ott 2016 - 11:12