Potrebbe essere una festa ed anzi, ci sentiamo di dire, dovrebbe esserlo visto che si sfidano due squadre prima legate da un bel gemellaggio e poi finite, per motivi di varia natura, l’una da una parte e l’una dall’altra. Qualsiasi iniziativa degna di tale nome, a questo proposito il gemellaggio proposto da Domenico Cicalese in una iniziativa completamente guidata dai supporter delle due squadre, è stata accantonata e spazzata via con indifferenza. È il caso di dirlo: anche e soprattutto da chi, nel mondo del calcio, dovrebbe garantire determinate cose, le istituzioni e i vertici dell’Italia calcistica.
A questo proposito il quotidiano Repubblica dedica un bello, quanto amareggiato, approfondimento: “La cicatrice, l’odio tra le parti sta diventando indelebile, nella speranza, ingloriosa, che queste cicatrici vadano via da sole. L’anomalia non fa più notizia che Napoli e Roma, per la sesta volta consecutiva, si affrontino di pomeriggio per motivi di ordine pubblico, evidentemente, non risolti”.
Succede poi che la Roma debba scegliere un albergo non distante più di cento metri dal San Paolo, sempre per motivi di ordine pubblico, il tutto per evitare spostamenti che sono considerati potenzialmente pericolosi. Stadio poi blindato, colorato di azzurro ma pur sempre rinchiuso in una morsa. “Il derby del Sole è diventato il derby dell’odio – concludono i colleghi di Repubblica – il tutto nell’indifferenza generale del mondo del calcio e delle istituzioni”.