Crolla il Napoli sotto i colpi di Dzeko e Salah. E così l’imbattibilità casalinga che persisteva dalla sconfitta del 31 maggio 2015 contro la Lazio. L’ultima gara di Rafa Benitez sulla panchina azzurra (LEGGI QUI). L’amaro pomeriggio del San Paolo rompe un ulteriore dato statistico appannaggio della gestione di Maurizio Sarri, sintomo di una fase indubbiamente complessa. E che necessita di una sterzata dati gli impegni sempre più probanti che attendono gli azzurri nei giorni a venire.
Mai, infatti, il gruppo di Sarri era incappato in due sconfitte consecutive in campionato. Dallo squillo di Petagna al tris giallorosso, due gare e zero punti in carniere. Quattro goal subiti ed un solo goal fatto. Neanche nella fase più buia, quella d’ambientamento del tecnico ex Empoli sulla panchina partenopea agli inizi della passata stagione, gli azzurri erano incappati in due battute d’arresto consecutive. Alla sconfitta all’esordio al Mapei Stadium contro il Sassuolo – 2-1 il finale – seguì il pari casalingo contro la Sampdoria di Walter Zenga. Dopo la debacle del Dall’Ara contro gli uomini di Donadoni arrivò invece, nel dicembre scorso, il pareggio a reti bianche contro la Roma arroccata al San Paolo alla strenua ricerca di punti e fiducia.
Pareggio anche dopo il tonfo allo Stadium nel finale, fu 1-1 a Fuorigrotta nel febbraio scorso contro il Milan. Immediata risposta invece dopo le sconfitte contro Udinese, Inter e Roma con le successive vittorie ai danni di Verona, Atalanta e Bologna. Sei sconfitte, tutte distribuite nell’arco della passata stagione e mai in successione. Un ulteriore aspetto che può minare fiducia nei propri mezzi e aspettative circa un’annata tutta ancora da affrontare, di petto. Registrare il momento e porre rimedio, immediato, non solo dal punto di vista atletico e tattico, ma soprattutto psicologico. Accusare il colpo sarebbe cicuta nelle viscere di un gruppo che ha tutto per rialzare la testa. Già da mercoledì.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 16 Ott 2016 - 11:05