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La fase difensiva inizia a preoccupare: errori troppo gravi per chi vuole stare in vetta

Che una squadra con un organico forte come la Roma batta il Napoli, orfano di Albiol e Milik ci può anche stare. Che i partenopei possano subire un contraccolpo psicologico dopo la gara di Bergamo e perdere al San Paolo dopo un anno e cinque mesi d’imbattibilità, potrebbe anche starci, sebbene diversi campanelli d’allarme inizino a suonare.

Quello che realmente preoccupa, e conoscendo Sarri fa un certo effetto dirlo, è che il Napoli fatica in modo incredibile in difesa. Com’è possibile che una squadra, allenata da chi in Italia lo scorso anno ha fatto il miglior gioco difensivo della Serie A, possa avere delle dimenticanze tanto macroscopiche come quelle viste oggi contro la Roma?

Analizzando i dati questa differenza dallo scorso anno non emerge in maniera particolarmente lampante: 11 gol subiti in 10 gare stagionali, a fronte degli 8 dello scorso anno, 6 dei quali, per correttezza giornalistica, arrivati nelle prime tre partite quando la squadra ancora non aveva assimilato il gioco del tecnico toscano. Guardando alle prestazioni però non è tanto il Napoli come collettivo a far male in fase difensiva ma sono degli errori dei singoli alquanto banali, per essere commessi da giocatori di questa portata tecnica. 

Koulibaly ad esempio appare molto frastornato e non sembra per niente quel giocatore che lo scorso anno proprio
per la prestazione monstre contro la Roma fu definito il ”nuovo Thuram”. La prestazione di ieri al di là del gol è stata disastrosa, facendosi buggerare clamorosamente da Salah in occasione del primo gol, in una circostanza dove si poteva fare qualsiasi cosa, dal mettere in fallo laterale o al massimo anche in corner. Anche sul secondo gol ha qualche responsabilità, dato che si fa superare da Dzeko (non un fulmine di guerra) e poi commette il fallo che porta alla seconda segnatura giallorossa.

Questo non vuol dire che una prestazione negativa lo faccia diventare di colpo un giocatore mediocre, tutt’altro, ma le prestazioni sono effettivamente inferiori a quelle brillanti dello scorso anno.

Anche Hysaj e Ghoulam difensivamente appaiono in grande affanno, col primo che ha sulla coscienza la marcatura (quale?) sul secondo gol di Dzeko. La mancanza di un leader difensivo come Albiol si sta facendo sentire troppo e Maksimovic non è sembrato troppo bravo a non farlo rimpiangere.

La squadra poi manca, in occasione di emergenza, di un vero e proprio mediano che fa da frangiflutti, e quando Jorginho non è in condizione, come nelle ultime tre partite, si percepisce una sorta di scollamento tra il centrocampo e la difesa.

Diawara potrebbe essere la soluzione per sostituire un Jorginho ultimamente appannato e contribuire ad aggiungere al centrocampo muscolarità quando la partita lo richiede. Il suo schieramento tuttavia non può rappresentare la fine ai problemi del Napoli degli ultimi tempi, dovrà essere bravo Sarri a ricompattare quell’alchimia che nelle ultime giornate appare smarrita, e che il più delle volte ha la meglio sugli errori dei singoli.

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Scritto da
redazione