Un corteggiamento serrato, Tolisso primo obiettivo per la metà campo in un torrido mercato estivo. Trenta milioni di euro sul tavolo, per gradire, fino a far tentennare una vecchia volpe come il presidente del Lione Aulas. Un prospetto con cui sistemare la mediana per un decennio, o giù di lì, parola di Aurelio De Laurentiis, imbeccata di Cristiano Giuntoli e del suo entourage. Ma come in tutti gli amori che si rispettino, se manca la scintilla, se non scocca quell’alchimia da primo sguardo, è dura far quadrare il tutto. E così è stato, offerte, rilanci, ma nulla che scalfisse in maniera decisiva la volontà del classe ’94 translapino, un matrimonio che non s’aveva da fare e per motivi ben precisi. Scelta di cuore, e di campo, reticenze ambientali e una voglia per nulla nascosta di proseguire la propria esperienza in Francia, prima di spiccare il volo. Il centrocampista francese ha rilasciato un’ampia intervista per le colonne de La Gazzetta dello Sport, toccando anche la trattativa con la dirigenza azzurra.
Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Il Napoli? Dire di no non è stato semplice. Ho rifiutato una prima offerta. Alla seconda ho tentennato. In ballo c’erano 30 milioni che potevano far comodo al club che mi ha lasciato decidere. Non mi sentivo pronto. Voglio restare un anno o due. Non era la squadra giusta ora”.
Perché?
“L’ambiente a Napoli è particolare, anche se poi la scelta la fai in funzione del campo e i dirigenti mi volevano davvero. Sono rimasto per giocare ancora la Champions nel nostro magnifico stadio. E’ stata una scelta sportiva e di cuore”.
Prima di lei anche Gonalons aveva rifiutato il Napoli.
“Solo una coincidenza”.
Se il Napoli o altre squadre italiane tornassero a bussare, la sua porta rimarrebbe chiusa?
“Sogno Real Madrid, Barcellona, Arsenal, la Premier League, ma ogni offerta sarebbe valutata con attenzione”.
Articolo modificato 17 Ott 2016 - 08:29