Terza sconfitta consecutiva, basta questo. E un vagone di rimpianti che fugge via con una serata di Champions che sfugge tra le dita, proprio come una gara abbordabilissima. Al San Paolo sono caduti, negli anni, avversari nettamente superiore ai turchi. Ed il fatto che Fuorigrotta non sia più un tabù è sintomo che troppo in questa serata è mancata, così come contro la Roma sabato scorso.
Errori individuali e di sistema. Le topiche di Maggio e Ghoualm sul guizzo di Adriano. Le indecisioni di Koulibaly, il timore di Insigne che muta in crisi. Un oblìo lungo undici immensi metri. E la follia del peggiore in campo, Jorginho.
Il play d’altissimo profilo ammirato l’anno scorso è lontano, ma questo in fondo non sarebbe un problema, lo diventa quando la distrazione si aggroviglia alla poca lucidità. Dall’inizio alla fine di questo ciclo terribile, come contro il Benfica un harakiri in piena regola. Un’autostrada aperta verso la porta di Reina, comunque colpevole sul raddoppio turco, e che stende un gruppo che stava reagendo allo svantaggio.