Tanta rotazione in questo primo scorcio di stagione ma per loro ancora zero minuti. Altre due frecce nella faretra del tecnico, ancora inutilizzate: Marko Rog e Lorenzo Tonelli, due nuovi acquisti accomunati da un dato ineluttabile: mai Sarri ha puntato su di loro in questa prima fase, aspetto su cui si sofferma l’edizione odierna del Corriere dello Sport.
Ad un passo. Per Tonelli è stata un’estate tribolata, partendo da una preparazione abortita sul nascere. A Dimaro fin dal primo giorno, da subito ha dovuto fronteggiare i problemi che ne avevano compromesso per lunghi tratti l’ultima annata ad Empoli, solo 27 presenze la scorsa stagione. Un recupero graduale, senza forzare, fino al rientro completo nei ranghi. Il debuto ad un passo contro la Roma, quando Maksimovic sembrava abdicare in preda ai crampi. Riscaldamento in tempo zero, pronto a subentrare. Poi tutto rientrato. Poco male, comunque, la stima di Sarri non è in discussione, la stagione entra nel vivo e ci sarà bisogno anche della tigna del centrale toscano, che smania dalla voglia di ritrovare il campo e gettarsi a pieno in un’esperienza che accettò ad occhi chiusi nello scorso maggio.
L’ultimo caso. Quello di Rog resta l’ultimo, ancora irrisolto, piccolo caso della campagna acquisti azzurra in rapporto alla gestione del tecnico. Investimento importante: sopra i 15 milioni e referenze di primissimo livello. Trascinatore della Dinamo Zagabria e della selezione Under 21 del suo Paese, una prestazione splendida francobollato a Andres Iniesta nella sfida vinta dalla Croazia contro gli iberici a Euro 2016. Un piccolo gioiello da custodire ma, soprattutto, da esporre, con fierezza. Sarri al momento ancora nicchia, soprattutto in mediana i meccanismi sono mnemonici – chiedere a Diawara – e l’apprendistato probante. Le continue soste causa Nazionali non ne hanno di certo incentivato l’ambientamento necessario. Ma il suo esordio è vicino, la simbiosi cresce e gli apprezzamenti dell’allenatore ex Empoli si sprecano, questo è indubbio: “E’ giovane, viene da un campionato diverso, ma è nei nostri progetti, sta facendo il percorso che ha fatto Diawara. Marko appena sarà pronto sarà messo dentro”. Basterà quello. Certo, come per il classe ’97 guineano sarà poi discrezione, ardua, del tecnico gestire al contagocce un talento sopraffino come quello del ragazzo di Varaždin, ma questo sarà tutto tranne un problema.