La clamorosa protesta: “Inammissibili i cori ‘lavali col fuoco’ durante il terremoto: Juve-Napoli si giochi a porte chiuse!”

Il malcostume italiano, o di certi tifosi italiani, nei confronti dei napoletani ormai è noto. Capita sempre più spesso, infatti, che negli stadi del ‘Bel Paese’ si cantino cori inneggianti al Vesuvio o comunque che vadano contro il popolo partenopeo, augurandogli ogni sorta di male. Fa ancora più effetto, però, quando questi accadono in prossimità di eventi tragici come il terremoto che ieri sera ha colpito ancora il centro Italia, già falcidiato qualche mese fa da un altro sisma. Ecco perché il consigliere regionale dei verdi, Francesco Emilio Borrelli, dai microfoni della “Radiazza”, programma di Radio Marte condotto da Gianni Simioli, si è fatto portavoce di una protesta che se accolta avrebbe del clamoroso:

Ora basta, non è possibile continuare a permettere che, in alcuni stadi, si continui a invocare impunemente la morte di migliaia di persone, anche nelle stesse ore in cui l’Italia e gli italiani stavano tremando e facendo i conti con altre terribili scosse di terremoto. I soliti cori, ‘Vesuvio lavali col fuoco’, sentiti ieri allo Juventus Stadium, nel corso di una partita dove, tra l’altro, non era impegnato il Napoli, ma Juventus e Sampdoria, sono vergognosi e meritano una punizione.

Contro il razzismo, finalmente, il mondo del calcio ha cominciato a prendere posizione e, infatti, quando ci sono quei cori beceri contro i giocatori neri, le partite vengono sospese e si rischiano gravi sanzioni, mentre contro la violenza verbale verso i napoletani si continua a far finta di niente. Ai napoletani sarà impedito di vedere Juventus Napoli allo stadio sabato sera, mentre non sarà impedito di offendere nuovamente Napoli e i napoletani e di invocare la morte per migliaia di persone.

juventus stadiumServe un’azione forte per fermare quest’abitudine vergognosa e l’unica cosa da fare è chiudere lo stadio e far giocare Juventus-Napoli a porte chiuse così quei tifosi che invocano l’eruzione del Vesuvio cominceranno a capire che le loro offese non restano senza conseguenze. In casi del genere non regge neanche la giustificazione che, in questo modo, si colpirebbero anche le persone per bene perché ieri, allo stadio, quando venivano urlati quei cori, il resto dello stadio non è intervenuto per zittirli“.

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