Un buon Napoli cade a Torino contro la Juventus, incassando più di quanto realmente (de)meritasse. Due goal subiti in modo fortuito, ma che determinano il risultato in favore dei bianconeri. Piccoli errori si sono visti, soprattutto nella ripresa quando gli uomini di Sarri – a differenza del primo tempo – lasciano maggiore campo a disposizione della manovra dei padroni di casa, abbassando pericolosamente il baricentro e, soprattutto, il volume di pressing portato, invece, nei primi quarantacinque minuti di gara.
PRIMO TEMPO – La prima metà di gara, infatti, vede un Napoli molto ben messo in campo sia in fase di non possesso che in fase di possesso palla. Con palla in possesso dei bianconeri, gli uomini di Sarri riescono a chiudere ogni linea di passaggio per il possessore, mentre quando la palla circola in orizzontale nel tentativo di allungare la linea azzurra, i tre reparti scivolano rapidamente andando a ricomporre l’assetto difensivo nella nuova zona di campo:
Anche in fase di possesso nella prima frazione di gara il Napoli dimostra di avere le idee chiarissime. In fase di possesso basso, gli interni di centrocampo si aprono in ampiezza in modo da allargare la linea mediana bianconera e dando così modo a Diawara (che nel palleggio non ha la rapidità di Jorginho) di avere maggiore spazio e, di conseguenza, maggiore tempo per smistare la sfera:
Altra situazione messa in pratica in modo egregio da parte del Napoli – e che Allegri aveva abbondantemente previsto durante la conferenza pre partita – sono le ripartenze (o transizioni positive), ottenute grazie alle capacità di interdizione di Diawara. Il Napoli riesce più volte a ribaltare l’azione in questo modo:
SECONDO TEMPO – Il lavoro in fase di non possesso viene a scemare nella ripresa, quando la stanchezza mentale e fisica inizia a farsi sentire in modo continuo. In conseguenza di ciò, i bianconeri riescono a smistare un maggior numero di palloni in orizzontale e in verticale, costringendo le tre linee azzurre a numerosi scivolamenti:
I GOAL – La Juventus sblocca il risultato due volte grazie a due svarioni individuali della retroguardia azzurra. Eppure, le due reti non sono solo frutto di semplici errori individuali e di sfortuna accanitasi sugli ospiti:
Il pareggio di Callejon arriva grazie a una classica giocata del Napoli: Insigne si stacca dalla marcatura per giocare in pochi attimi la palla scoperta, e Callejon si lancia nello spazio con scelta di tempo perfetto:
Il raddoppio della Juve, poi, non è altro che la conseguenza della stanchezza che in gare simili, a un certo punto, prende il sopravvento: