I tre punti sembrano oramai essere un lontano ricordo in casa azzurra, nelle ultime sette partite il Napoli ha raccolto solo 7 punti (4 sconfitte, 2 vittorie e 1 pareggio) contro squadre che, ad esclusione della Juventus, erano alla portata dei partenopei. In Serie A TIM anche l’Atalanta ha raggiunto il Napoli (19 punti per i bergamaschi lontani una sola distanza) grazie alle ultime tre vittorie contro Pescara, Inter e Genoa, in Champions League una qualificazione che appariva ampiamente raggiungibile sembra complicarsi dopo il pareggio per 1-1 contro il Besiktas.
Cosa accade al Napoli? I numeri della compagine di Sarri parlano di un attacco meno prolifico e di una difesa traballante. Dall’infortunio di Raul Albiol in Champions League contro il Benfica, la porta di Reina è stata violata ben 11 volte in 7 partite (4 in Champions League e 7 in campionato), lo scorso anno la stessa squadra aveva subito dall’inizio del campionato a dicembre 15 reti in tutto. La mancanza del centrale spagnolo si rivela quindi un macigno per la tenuta difensiva, le capacità di dirigere la linea arretrata è una necessità imprescindibile per migliorare le prestazioni dell’intero reparto.
Il recupero di Arkadiusz Milik non avverrà prima di gennaio e Manolo Gabbiadini oltre a non convincere Sarri non sta convincendo neanche i tifosi nel ruolo di prima punta: 1 solo goal in campionato e un rosso che ha rischiato di compromettere la partita contro il Crotone. La domanda sorge spontanea: perché durante la lunga sessione di calciomercato estivo non ci si è premuniti lavorando per l’acquisto di un secondo attaccante? Wolfsburg, Stoke City e West Ham erano alcune delle pretendenti in lista per assicurarsi le prestazioni del numero 23 bergamasco. L’attaccante sarebbe potuto essere rimpiazzato con un grande colpo (quasi) low cost come Carlos Bacca, in uscita e valutato dal Milan 30 milioni. Insomma se in difesa c’è ricchezza di uomini e di qualità a dimostrazione di come la società si sia mossa bene, nel reparto offensivo le mancanze sono evidenti. L’infortunio di Milik è sicuramente un evento sfortunato ma la sfortuna non può essere utilizzata come alibi per un mercato che ha lasciato un evidente buco in attacco.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 2 Nov 2016 - 10:01