L’ATTACCO: “Napoli in involuzione, imita male se stesso! Higuain? Avrebbe giocato male anche lui”

Ritorna a parlare delle fatiche europee del Napoli, Antonio Corbo sul suo editoriale “Il Graffio“: “Partita che il Napoli merita di vincere, rischia di perdere, finalmente pareggia. Una squadra che affonda nelle sue contraddizioni. Come una maledizione la inseguono i paradossi, ormai lo stile di una gestione segnata da illusioni e delusioni: in Italia come all’estero, a Torino contro la Juventus come a Istanbul contro il Besiktas, ormai crea più gioco di quanti punti raccolga.

Che cosa è cambiato da un anno all’altro, si può capire rimettendo insieme i due Napoli: oggi è una squadra che imita male se stessa, che opprime ma non condanna gli avversari con una fumosa superiorità, la corrente della manovra si interrompe, passa da luci vivide a pause e tremori. Affonda nella fatica di vincere, perché non riesce a staccare dai ricordi che la portarono agli elogi della stagione scorsa, quando batteva ogni record di vittorie e gol.”

Il Napoli sembra teso alla rincorsa del passato ed il suo allenatore condizionato dai ricordi. Proprio Sarri, a sua insaputa, lo confessa. Basta ascoltare i suoi commenti. Attribuisce il lieve ma evidente declino a pochi motivi, che finiscono per diventare alibi o limiti. Ripete che manca Higuain, che la squadra è giovane, e che sono arrivati per scelta societaria condivisibile giocatori di prospettiva e bisogna quindi attendere.Sarri Besiktas-Napoli

Dominare senza mordere né bruciare gli avversari: ecco che cosa è cambiato da un anno all’altro. In questo Napoli potrebbe essere appannato persino Higuain, peggio ancora Milik considerato suo erede, figurarsi lo sfortunato Gabbiadini. Perché il Napoli è degenerato nel gioco, nella preparazione atletica, nella conoscenza che ha dato di sé agli avversari. Manca l’ampiezza del gioco. Gli esterni non superano più gli avversari sulle corsie con l’uno-contro-uno guadagnando spazio e superiorità. Insigne ha fatto nel primo tempo il rifinitore, finendo per soffocare Gabbiadini. Da Beck ripartiva l’offensiva turca verso Quaresma, trovando poca resistenza in Insigne che doveva giocare al centro in attacco e a sinistra in copertura. Callejon è l’unico sbocco offensivo con il diagonale corto da destra. Lo hanno capito anche in Turchia. Jorginho evaporato è oscurato da Hamsik che si sposta al centro, da regista. Per fortuna trova il lampo per chiudere i conti, Sarri avrà tempo per convincersi che è l’ora dei giovani, che non è mai troppo tardi per dare a Diawara la giusta collocazione accanto ad Hamsik, che gli altri finora non utilizzati meritano non la sua prudenza, ma il suo coraggio.”

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