Se un difetto ce l’ha questo Napoli è quello di non riuscire a finalizzare le tante occasioni che in ogni singolo match vengono fuori dalla manovra avvolgente. Un limite forte per una squadra che potenzialmente potrebbe chiudere le gare nel giro di poco tempo. E invece gli uomini di Sarri si ritrovano a soffrire praticamente contro chiunque, soprattutto perché gli avversari – a differenza degli azzurri – sfruttano le poche occasioni concesse dalla retroguardia partenopea.
Un limite, si diceva, che non può essere dettato solo dalla mancanza forzata di Milik o dalle caratteristiche di Gabbiadini che male si sposano con i tempi di gioco del Napoli. Ovviamente, perdere un attaccante da sette reti in nove gare tra campionato e Champions League non semplifica la vita ai partenopei da un punto di vista realizzativo. Ma è altrettanto vero che manca un po’ di fame da parte di chi – attualmente – ha il compito di sostituire l’attaccante polacco.
Manca la cattiveria giusta per sfruttare le tante occasioni da goal create in ogni match, e questo, a lungo andare, può risultare un elemento decisivo in negativo. Non sempre gli avversari risulteranno “generosi” come il Besiktas o il Benfica in Champions League, così come Empoli e Crotone in campionato. Occorre trovare maggiore incisività in attacco perché, a volte, psicologicamente serve vincere anche con una sola occasione limpida.
Nappo Salvatore
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 2 Nov 2016 - 07:55