Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto a sorpresa in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli parlando di Champions, di Gabbiadini, dello stadio e di tutto ciò che gravita intorno al mondo azzurro. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.
“Sto benissimo, molto tranquillo e rasserenato sull’andamento della squadra. Un conto è quando si fanno chiacchiere da bar, un altro quando si vive all’interno di un contesto. Adesso tutti con delicatezza ed in maniera educata stanno crocifiggendo il povero Gabbiadini. Non ha colpe: è stato fuori due giornate dopo un gesto mai compiuto in 18 mesi. Ciò non lo ha aiutato a mettere carburante non tanto nella sua fisicità ma nella sua psiche. Quando si gioca tanto con i compagni, aumenta sempre di più la sinergia. Dopo 20′ non l’ho più visto ieri in campo ma in realtà non si gioca da soli, c’è sempre un’altra squadra che fa il proprio gioco e spesso sa fermarti”.
“Abbiamo avuto un possesso palla altissimo, nei primi 20′ ci siamo stati solo noi. Credo che bisogna dare a Gabbiadini ancora spazio, non faccio l’allenatore ma con lui vanno studiati diversi moduli per valorizzarlo, forse il tanto caro 4-3-1-2 potrebbe giovargli. Abbiamo un centrocampo di primissimo livello, fortissimo e da loro dobbiamo aspettarci qualcosa di importante. Aspetto di vedere anche Rog per apprezzarli tutti insieme. Gli errori possono farli tutti. Maksimovic non è così giovane a capita che il pallone vada a finire sul braccio ed è rigore: non è una colpa anagrafica e di inesperienza!”
“Diawara? Fantastico, così come Zielinski e lo stesso Rog. Quando ho visto quest’ultimo con le formazioni prima dell’approdo al Napoli, mi ha molto entusiasmato, pieno di personalità e che può dare tanto. Vero che Hamsik gioca in quel ruolo in maniera spettacolare, ma può giocare anche più avanti come successo con Benitez. Ricordiamo quante partite abbiamo vinto con Rafa e quanti punti abbiam fatto. Vero che non ami quella posizione ma dopo un momento di offuscamento poi ha comunque dato il massimo e fatto bei gol. Quindi, per Gabbiadini, possiamo servirgli il piatto anche in altro modo. Bisogna dargli non occasioni di giocata ma di giocare, sempre, forse è ancora un pochettino fuori forma per la grande vivacità del gioco di Sarri”.
“La Cina? Ci sono tantissimi problemi ma ci sono città con 23, 24 milioni di abitanti, un altro mondo, un’altra cultura straordinaria ed estremamente accattivante e coinvolgente. C’è sempre da imparare, c’è da aprire alla Cina, farne un ponte, aprirsi a questa innovazione. Vorrei scambiare il nostro sapere, aprire qui scuole calcio gestite da cinesi e lì da italiani. La Figc potrebbe fare tanto a riguardo: far giocare tanti italiani nella massima serie non è da imprenditori, rende tutto un manicomio”.
“Milik? Dobbiamo innanzitutto preoccuparci dell’equilibrio della squadra quindi teniamo sempre aperta una finestra di mercato ma ponderando molto bene. Spero che per gennaio sia pronto. Ahimè, a Sarri non piace quasi nessuno: se gli proponi Aubameyang ti dice che non è adatto per il suo gioco. Bisogna smetterla con le chiacchiere da bar, con i nomi a casaccio, con i consigli di formazioni. Il calcio è una cosa seria, che va oltre la fede ed il tifo”.
“Mi ha molto meravigliato ieri come lo stadio turco supportasse costantemente ed incessantemente la propria squadra, come pochi club al Mondo. Lo stadio? Non dovete dare voce solo al Sindaco, chiamate anche me! Nella classifica degli stadi mondiali dei top club, noi italiani siamo attualmente all’ultimo posto, con la media di 21.000 spettatori. In testa tedeschi, inglesi e persino cinesi. Quando parlo con una persona molto intelligente ma che non fa l’imprenditore ma il politico, è tutto più complesso. Io conosco quali sono gli sviluppi, il mondo sta evolvendo e non possiamo dire sempre e solo le solite fregnacce per illudere i tifosi e la gente. Io non sono cattivo perché voglio fare uno stadio più piccolo ma ragioniamoci, in termini di sicurezza e fattibilità”.