Il Napoli palesa qualche errore di troppo in campo, ma non solo… Dopo la sfida contro i biancocelesti, è stato imposto il silenzio a Maurizio Sarri, annullando la conferenza stampa post gara. Non è la prima volta per la dirigenza partenopea: un comportamento che inizia a diventare un’abitudine. Insomma, l’ennesima occasione persa per cercare di capire e analizzare il momento che vivono gli azzurri. Ritenendo ingiusta tale decisione, ovvero di impedire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro, pubblichiamo qui la nostra conferenza ombra:
“Mister, la mia domanda è questa…”: Le 10 domande (e risposte) che non abbiamo potuto ascoltare.
1) Mister, sette punti raccolti nelle ultime sei gare: possiamo definirla la prima vera crisi da quando siede sulla panchina del Napoli?
“È sicuramente un periodo complicato e complesso, frutto di impegni non di certo di poco conto. Abbiamo affrontato la prima e la seconda in classifica, e ci può stare lasciare dei punti in certe sfide. Quello che, invece, fa rabbia è aver perso dei punti contro Atalanta e, stasera, contro la Lazio. C’è da aggiungere che il calo è fisiologico durante una stagione lunga come quella che stiamo vivendo. Ne verremo sicuramente fuori, anche perché abbiamo dalla nostra le buone prestazioni che non sono mai mancate”.
2) Anche contro la Lazio, così come contro la Juventus, contro la Roma, contro il Benfica, contro il Besiktas in casa, il goal subito è arrivato dopo un errore individuale. Visto che non possiamo più considerarli errori casuali, c’è un problema psicologico dei singoli e della squadra?
“Nessun problema psicologico. Durante una partita capita di commettere degli errori: molti di questi passano inosservati perché non procurano svantaggi immediati, come una rete subita o altro. Il punto è che nell’ultimo periodo ci basta commettere un solo errore e paghiamo più del dovuto. Detto questo, quindi, non credo ci sia un problema psicologico, ma forse solo un pizzico di sfortuna”.
3) In questi casi, la pausa è un sollievo o sarebbe meglio scendere subito di nuovo in campo per rifarsi?
“Sarebbe un sollievo se avessimo la possibilità di lavorare in modo continuo in queste due settimane. Ma considerando che abbiamo quindici giocatori in giro con le nazionali lo ritengo quasi uno svantaggio. Molti di loro li riavremo a disposizione a pochi giorni dalla sfida contro l’Udinese”.
4) Con lo stop al 40’ del secondo tempo di Hamsik, qualcuno si aspettava l’inserimento di Rog. Come mai il centrocampista croato continua a non trovare spazio?
“È ancora in una fase in cui sta assimilando i nostri concetti di gioco, le nostre idee, e l’interpretazione che chiedo in determinate zone di campo. Abbiamo ancora un numero infinito di gare da disputare da qui alla fine della stagione, e lo spazio per Rog ci sarà sicuramente. Bisogna dargli tempo di trovare la giusta identità in campo e il giusto feeling con il resto della squadra. Non possiamo permetterci di avere dieci giocatori che giocano a mille e uno a velocità ridotta, visto che facciamo dell’organizzazione la nostra arma principale”.
5) Mister, tante occasioni create contro i biancocelesti, ma solo una rete. Inizia a essere un problema importante. La scarsa lucidità sotto porta è dettata solo dalla mancanza di una prima punta vera?
“L’assenza di Milik non è di poco conto, e in certe situazioni di gioco potrebbe aiutarci, soprattutto in fase realizzativa. Ma fin quando si produce gioco e si creano tante occasioni il problema non sussiste, perché il goal prima o poi arriva”.
6) Tornando a chi non riesce a trovare spazio: oggi ha preferito inserire nuovamente El Kaddouri, e non Giaccherini. Visto che lei ha più volte detto che lo considera un esterno, perché non ha presto il posto di Callejon?
“In quel preciso momento di gara avevo bisogno di un calciatore fisicamente più imponente e con maggiori capacità nell’1contro1. Ci serviva creare superiorità numerica in determinate zone di campo per aprirci gli spazi che non riuscivamo più a trovare con il semplice giro palla. Giaccherini non ha nelle sue corde una grande abilità nell’1contro1, e inserirlo al posto di Callejon probabilmente, in quel preciso momento della gara, non ci avrebbe offerto nulla di diverso”.
7) Si è visto spesso Hamsik prendere le redini del gioco a centrocampo in fase di possesso basso, con Diawara che ha lavorato soprattutto da un punto di vista fisico e di pressing alto. È questa l’interpretazione di gioco che si vedrà quando il guineano giocherà da vertice basso?
“Sicuramente Diawara non ha ancora i tempi di gioco che può offrirci Jorginho, e quindi abbiamo bisogno di maggiore collaborazione tra i tre di centrocampo. In ogni caso, Hamsik fa quel tipo di lavoro sempre, che ci sia Jorginho o Diawara. Certo, il guineano ci offre qualcosa in più da un punto di vista fisico e di copertura, ma riesce anche a giocare un buon numero di palloni trovando buone soluzioni di passaggio. Gli mancano solo un po’ i tempi delle giocate”.
8) Gabbiadini sembra essere entrato col piglio giusto. Su cosa sta lavorando per recuperare il calciatore?
“Gabbiadini ha solo bisogno di ritrovare la giusta fiducia in sé stesso e nelle sue qualità. Non ha nulla da invidiare ai migliori attaccanti italiani attualmente in circolazione. Non vive un momento brillante, questo è ovvio, ma è consapevole che solo attraverso il lavoro può ritrovare la brillantezza degli anni passati. Stiamo cercando, io e lo staff, di metterlo nelle condizioni per esprimersi al meglio”.
9) Il presidente dice che anche se venisse a proporle Aubameyang direbbe di no. Ma è veramente così?
“Si sono fatti tanti nomi, ma nessuno di questi è arrivato. Aubameyang è un attaccante di livello internazionale, e i top player nessun allenatore li rifiuta. Certo, esprimiamo una tipologia di calcio precisa e che richiede determinate caratteristiche per esaltarsi. In ogni caso, gli attaccanti che vorrei sono quelli che sono presenti nella rosa attuale del Napoli. Di altri calciatori non mi interesso”.
10) Attualmente Reina è un problema per il Napoli? La poca sicurezza che ha palesato nell’ultimo periodo sta influendo anche sul resto del reparto?
“Reina non sarà mai un problema per noi, è una sicurezza per tutta la squadra. Un punto di riferimento in campo e fuori. È il primo a restarci male quando commette questi errori. Ma, così come può capitare a un attaccante di non fare goal per 3-4-5 gare consecutive, anche per il portiere può arrivare un periodo di calo. Bisogna lasciare Pepe tranquillo, gli errori si commettono altrimenti le partite finirebbero 0-0. Ma, se mettiamo sul piatto della bilancia i benefici portati dalla sua presenza tra i pali e qualche errore commesso su determinate situazioni di gioco, mi viene da dire che il risultato è tutto dalla sua parte”.
Nappo Salvatore
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