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Il commento di Antonio Corbo: “Tra Sarri e ADL solo una tregua. Reina, potere inversamente proporzionale a quello fuori dal campo!”

Come dopo ogni partita del Napoli arriva puntuale il commento di Antonio Corbo, giornalista storico di Repubblica, sulle colonne del prestigioso quotidiano. Questa volta l’analisi di Corbo si focalizza sui rapporti tra Sarri ed Aurelio De Laurentiis, le cui contraddizioni si sono viste tutte nella serata di ieri, nel post partita di Napoli-Lazio, e sulla gara in generale, dominata dall’Hamsik migliore della stagione e da un Reina, protagonista ancora una volta negativo.

Ecco le parole di Antonio Corbo: “E De Laurentiis e Sarri sono passati dalla sfida alla più cordiale tregua. Sembra proprio che la formazione iniziale derivi da un compromesso. Come in un virtuale scambio di figurine, il presidente in settimana sollecita fiducia ampia per Gabbiadini, ma Sarri non lo asseconda subito, promette che ci ripenserà appena possibile, né si lascia condizionare da Ventura che convoca con Insigne il più malinconico e incompreso bomber d’Italia. Sarri però rinnova il centrocampo, sostituendo due mediani su tre. Con Diawara c’è Zielinski, lentamente prendono posto i giovani acquisti come nelle attese della società, il vantaggio è doppio perché riposano gli appesantiti Jorginho ed Allan, ed appare più elastica e puntuale la cerniera di centro. La chiave tattica cambia dopo 25’(….). 

La catena sinistra del Napoli è felicemente ritrovata perché Ghoulam non deve più occuparsi di Felipe Anderson
affiancato da un superlativo Parolo, ma si fa ricordare per una traversa all’inizio della ripresa e per il sostegno
a Insigne, altro anello della catena ritrovato, corre per quattro sulla corsia, si accentra, accorcia su Hamsik
e Diawara. Ancora una volta Insigne sembra evanescente nelle conclusioni, però il suo contributo è poderoso.
Sembra proprio la fascia sinistra quella da battere, Ghoulam lo lancia e ci crede Hamsik, con una irresistibile,
caparbia incursione segna il gol numero 103, affiancando un lontano mito, Antonio Vojak, classe 1904, indimenticabile per quel triste basco scuro sulle ventitré. Centrocampista dal gol facile, quando si dice: il giusto erede di un fantastico antenato. Non c’è altro tempo per ricordare l’austera figura del bomber di Pola, chiedono spazio Chiriches che si lascia avvolgere come un gomitolo da Keita e Reina che si tuffa tardi sul primo
palo, dimostrando che la flessione del Napoli non può spiegarsi solo con la mancanza di un attaccante. Il rendimento di Reina è inversamente proporzionale al suo potere fuori campo. C’è lui a fermare il Napoli, che si spegne nel finale. Il gol della Lazio riporta in squadra un più vigile Gabbiadini, si incarica Hamsik in posizione avanzata di teleguidarlo con assist profondi in verticale, lo lancia in una Lazio ormai stanca, costretta a stringere la difesa slabbrata dalla regia offensiva di Hamsik, difesa che passa da 3 a 4 in linea con il conforto degli esterni arretrati. Hamsik trascina la squadra per mano, con una generosità che gli procura un insulto ai muscoli della gamba destra. Ce la farà a tornare presto? Si è fermato il capitano proprio nella migliore serata della sua difficile stagione, peccato”. 

Articolo modificato 6 Nov 2016 - 10:34

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Scritto da
redazione