Ai microfoni di Radio Antenna Uno nel corso della trasmissione “Uno in Goal Spazio Napoli” è intervenuto Andrea Falco, giornalista di gonfialarete.com, che ha discusso alcuni dei temi caldi di questo Napoli. Il mercato in vista di gennaio e la necessità di Sarri di dare una scossa a tutta la squadra sono stati gli argomenti cardine delle sue dichiarazioni:
“Pavoletti? Difficile trattare con Preziosi, il Napoli non fa affari col Genoa dall’epoca di Giandomenico Mesto quindi forse i contatti si sono raffreddati. Zaza? Meglio trattare con gli inglesi che con la Juventus, spero faccia le presenze necessarie per essere riscattato. Mertens centrale? Significa che qualcosa non è andato bene in campagna acquisti, a questo punto Gabbiadini lo devi mettere sul primo aereo. Si poteva prendere anche un Pinilla almeno per avere un vero 9 come riserva, poi il Napoli è abituato da sei anni ad avere il miglior cannoniere della Serie A. Prima Cavani poi Higuain: certo io vorrei che venisse data fiducia a Gabbiadini, le sue caratteristiche già le si conosceva. Facciamogli giocare due partite complete e vediamo come si comporta, invece le chance precluse dimostrano come società e tecnico parlino due lingue diverse. Tonelli e Rog? Secondo me non è scandaloso che non giochino, Tonelli è il quinto centrale e Rog è la quarta mezzala per due posti.
Assurdo è averli presi quando con quel budget potevi acquistare qualcuno di più determinante, anche dal punto di vista di esperienza e personalità, perdere Higuain è pesante. Il futuro del Napoli? Deve dare una scossa alla stagione, bisogna arrivare con una classifica migliore alla pausa di dicembre, la trasferta di Udine sarà complicata. Anche in Champions bisogna capire come migliorare la situazione, in Portogallo la partita potrebbe essere una finale. Comunque credo che Sarri si stia dannando per inventarsi qualcosa, sappiamo quanto è maniacale. Problemi in difesa? Non credo si possano scorporare fase difensiva e fase offensiva, i problemi in avanti influenzano anche la difesa. Se sblocchi una partita la squadra è più rilassata e anche gli errori individuali diminuiscono. Il goal di Keita era parabile, sono cose che capitano ma se poi non finalizzi mai l’azione a lungo andare subisci“.