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Koulibaly: “De Laurentiis presidente atipico, ma ama questa squadra. Napoli è casa mia, tifosi straordinari. E sul futuro…”

Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di France Football. Ecco di seguito la traduzione dell’intervista al franco-senegalese.

“Crescita? Per me è stato un sogno poiché pochi avrebbero creduto che sarei poi arrivato a questo livello. Questa è la ricompensa per il lavoro che ho svolto, perché ho combattuto per crescere e voglio ancora farlo giorno dopo giorno, essendo un perfezionista. La mia carriera è stata insolita, ciò mi ha reso forte. Psicologicamente mi ha forgiato, la mia crescita. Giocare con ragazzi che vengono ad allenarsi dopo aver lavorato mi è stato utile. Sono cresciuto presto, nella vita come nel calcio. Certo, ho vissuto momenti difficili: ero insopportabile con tutti. Ma ho capito in quei momenti che il calcio doveva solo essere la mia passione ed allora ho studiato 

 

Napoli? Quando sono arrivato c’erano i Mondiali, e tutte le stelle non erano in gruppo. Ho conosciuto gli altri, per me poteva essere complicato confrontarmi con grandi campioni, ma pian piano ho vinto la timidezza. A scuola ho imparato l’italiano, perché tutti gli stranieri parlano italiano in spogliatoi. Su Napoli beh, amo la città. Bella, con il sole, il mare, con un popolo accogliente oltremodo: mi sento a casa. 

Qui si respira calcio, il presidente De Laurentiis ne è la prova, ama questo club. Lui è un patron atipico, ma dà tutto per noi e per la nostra crescita, è un uomo buono. Tutti, come lui, pazzi di Napoli. In città ci chiedono autografi, scattiamo foto, ovunque. La mia famiglia conosce meglio la città, perché in alcuni punti è impossibile andare! Con tante persone diventa difficile anche camminare. Non mi preoccupa ciò, perché amo giocare sotto pressione, il calcio è questo. Amo l’adrenalina, non mi disturba affatto tutto ciò. Sotto pressione gioco le mie migliori partite!

Benitez? Un paio di volte gli ho staccato il telefono in faccia: pensavo fosse una presa in giro di un amico! Ogni allenatore ha avuto importanza per me.Rafa mi ha voluto fortemente, sarei dovuto arrivare in inverno ma l’affare saltò. Invece in estate tutto è andato per il verso giusto. 

Maradona? Quando uno parla di te in quel modo, non puoi che esserne orgoglioso. Ha chiesto la mia maglia e mi ha scioccato! Quando mi ha mandato la sua foto, mi sentivo in Paradiso. Tutto è possibile, questa ne è la prova. Non vedo l’ora di incontrarlo!

Razzismo? C’è ovunque, anche se non ne parliamo. Io i fischi li prendo positivamente. Fischi razzisti a Roma con la Lazio? L’Italia ha una cattiva immagine per colpa di queste persone. Mi diedero fastidio! Anche se un bambino venne a chiedermi scusa, dicendomi che gli dispiaceva per l’accaduto. Gli regalai una maglia, nei suoi occhi vidi tutta l’innocenza del mondo”. 

 

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