Marek Hamsik ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini del Corriere dello Sport
500 volte Hamsik, che effetto fa? “Sono stupito, per cominciare, perché mi era sfuggito il dato. Io un po’ mi seguo, però questo non l’avevo calcolato. Mi sento ancora un ragazzino, però cinquecento lascia una bella sensazione, vuol dire che non mi sono risparmiato, che ho ottenuto fiducia. Le partite più belle? La prima finale di coppa Italia vinta a Roma, quella con la Juventus, e la finale di Supercoppa a Doha. Poi ce ne sarebbero anche altre, ovviamente. “Il gol più bello? Forse quello al Milan, nella mia prima stagione: ha avuto un significato, ci ha portati in Europa, ma è stata una cavalcata fantastica. Diego è a dodici gol di distanza? Spero di raggiungerlo già quest’anno, mi dà gusto. Io non sarò mai come lui, né credo che sia possibile esserlo in assoluto, però almeno mi resterà questa soddisfazione di averlo battuto.
E a quel punto gli chiederò di incontrarlo. Ho avuto la possibilità di parlarci al telefono, l’anno scorso: gli telefono el Pipita e me lo passò. Fu carino, come sempre, tante belle parole. Però stringergli la mano e parlargli di persona offrirà emozioni più forti. Non avrei creduto di legarmi in maniera così netta. E invece, studiai la storia del club, subito, e mi piacque; il resto lo ha fatto De Laurentiis, con il quale ho un rapporto straordinario, denso di affetto; e questa città nella quale non mi è negato niente. Sono stato vicino a Inter, Juventus e Milan”. E ha detto tre volte no? “Credo sia chiaro che in Italia non ci sarà una squadra per me che non sia il Napoli, ma credo anche che esistano i margini affinché io chiuda qua la mia carriera. E’ una possibilità seria che ciò accada”
“Io sono stracontento di stare qua. Scudetto o Champions? Impossibile scegliere, perché c’è un valore forte in entrambi i titoli. Però la Champions vuol dire, in pratica, essere i più forti al Mondo. Darebbe una statura internazionale da far girare la testa. E’ bello pensarci, ma la vedo irrealizzabile. Quindi non credo – onestamente – che il Napoli possa essere ritenuto forte a quei livelli, in finale di Champions League ci arrivano i colossi. Però – e sono sincero – ritengo questo Napoli una gran squadra, capace di un gioco meraviglioso del quale si è grati a Sarri, e dunque in grado di giocarsela ancora con la Juventus. Ci basta un filotto di vittorie, tre o quattro consecutive, per riavvicinarci e fare avvertire la nostra presenza. Abbiamo i mezzi per riuscirci, in quest’ultimo periodo non siamo stati assistiti dalla sorte e quando non vinci nasce il pessimismo. Io invece sono ottimista o forse reali- sta perché conosco il valore dei miei compagni”.
Con Mazzarri e con Sarri c’è venuto meno qualcosa, forse certe caratteristiche ancora non abbiamo e che per esempio i bianconeri hanno dimostrato di avere. Non abbiamo rimpianti, perché forse è così che doveva andare, ed alla fine sono stati premiati quelli che lo hanno meritato. Ci sarebbe bastato un pizzico di cattiveria, o forse quella mentalità che si acquisisce nel tempo e che, per esempio, alla Juventus hanno dimostrato di avere, soprattutto l’anno scorso, quando sono partiti in ritardo. O magari ci sarebbe servito anche un pizzico di fortuna, che in certi momenti ti aiuta o può risultare persino decisiva: dettagli, episodi che si perdono nella memoria e che però in quelle
La festa-scudettosarebbe un successo dal potere simbolico straordinario per questa città e per questa tifoseria. Non riesco a intuire dove arriverebbe la fantasia dei napoletani. Non penso di riuscire a fare come Totti e Buffon, straordinari personaggi che ho incrociato in questo mio decennio. Calciatori di spessore tecnico ma anche umano. Degli esempi. Ma io a quarant’anni non ci arrivo. Io mi sento partecipe di quello che accade nel Napoli e sono fiero di questo mio ruolo: so, per esempio, che per battere il record di Bruscolotti e di Juliano, delle presenze in assoluto e campionato, avrò bisogno di un paio di stagioni sempre ad alto livello e ci proverò. Se dovessi vincere lo scudetto con la maglia del Napoli, potrei smettere il giorno dopo“