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Le pagelle di Udinese-Napoli: Insigne mattatore di serata, Koulibaly di marmo! Chiriches soffre tanto, mentre Callejon…

Reina 6: Dopo settimane difficili fatte di errori e critiche feroci, il portierone spagnolo sfodera una prestazione solida. A dimostrazione di ciò, c’è la buona parata al 18’ su Zapata. Detta i movimenti della retroguardia azzurra in fase difensiva. Solito uomo in più in fase di possesso. Non può nulla sul goal di Perica al 59’.

Hysaj 5,5: Non è il solito, sia nelle incursioni che nella fase di non possesso. Commette errori in complicità con Chiriches. Rischia tantissimo al minuto 80’ quando per poco non lancia in porta Thereau. Per fortuna, trova in Callejon l’aiuto giusto per contenere le incursioni di Fofana. Non spinge quasi mai per non perdere lucidità in fase difensiva.

Chiriches 5: Dei quattro è forse il peggiore. Al 18’ si fa saltare troppo facilmente da Zapata, rischiando poi subito dopo di lasciare un pallone rimbalzante in area. Soffre la dinamicità di Thereau, e questo gli porta via lucidità in fase di possesso. Disordinato.

Koulibaly 7: L’unico a reggere l’urto della gara e del confronto con Zapata. Domina la linea difensiva, a differenza del suo compagno di reparto Chiriches. In fase di possesso, trova buone linee di passaggio e offre sempre soluzioni di scarico per i poco propositivi centrocampisti azzurri.

Ghoulam 6: Deve contenere le incursioni di Matos, il più veloce dei friulani. Questo gli impedisce di mettere in pratica le solite cavalcate palla al piede, e a soffrirne è soprattutto la manovra offensiva azzurra. Sfiora la rete direttamente dal calcio d’angolo al 79’, ma Karnezis gli porta via il momento di gloria.

Allan 5,5: Corre tanto, spesso a vuoto. In fase di possesso commette tantissimi errori, costringendo spesso la squadra a dover ricostruire la manovra. Si rifà, in parte, nella ripresa. Ma non basta.

Diawara 6: Tanti tocchi, tutti precisi ma altrettanto sterili. Non prova mai a verticalizzare o a guidare palla. Non è di certo il peggiore del reparto, soprattutto perché è costretto ad assumere il ruolo di regista in ogni zona di campo. Al 60’ sfiora il goal con un tiro da fuori area. A conti fatti, porta a termine il suo compito in modo sufficiente. E tanto basta.

Hamsik 6,5: Guida con saggezza la mediana e soprattutto Diawara. Si muove spesso tra le linee, ma viene servito poco dai compagni. Non arriva alla conclusione quasi mai, ma è prezioso in entrambe le fasi di gioco. (72’ Zielinski 6,5: tantissime incursioni palla al piede. Riesce a dare linfa nuova alla manovra azzurra)

Callejon 7: Il solito instancabile motorino tuttofare. Copre la fascia in fase difensiva, garantendo il giusto aiuto a Hysaj con i consueti raddoppi. Il fase offensiva non sempre regala profondità alla manovra offensiva. Indossa i panni dell’assistman al 47’ offrendo un pallone al bacio a Lorenzo Insigne che insacca.

Mertens 6,5: Molto dinamico e volonteroso nei primi quarantacinque minuti, nonostante la poca collaborazione del resto della squadra. Tenta spesso di far scorrere palla sulle verticalizzazioni dei centrocampisti, ma né Callejon né Insigne intuiscono la giocata del folletto belga. Cala nella ripresa, ma riesce comunque a giocare tanti palloni. Riesce ad arrivare alla conclusione poche volte, soprattutto perché cerca di ricamare il gioco tra le linee dell’Udinese. (87’ El Kaddouri, sv)

Insigne 7,5: È il mattatore di serata. Torna al goal dopo sette mesi di astinenza, e lo fa a modo suo con una doppietta decisiva ai fini del risultato. Dopo mesi complicati, dettati da prestazioni buie e rinnovo che non arriva, serviva una gara come quella di Udine. Il goal lo aiuta a sbloccarsi anche nelle giocate. Al 56’ divora goal solo in area, ma si rifà subito dopo con il goal del momentaneo 0-2. (79’ Giaccherini, sv)

All. Sarri 6: Gli azzurri portano a casa i tre punti, pur non disputando la migliore gara da quando il tecnico toscano siede sulla panchina del Napoli. Un primo tempo sterile da parte dei suoi, che si svegliano soltanto nei secondi quarantacinque minuti. Tiene ancora in panchina Marko Rog, e qualcosa dovrà pur significare.

Salvatore Nappo

Articolo modificato 19 Nov 2016 - 20:13

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