Callejon e la fascia da capitano, la prima volta per lo spagnolo, un vanto per il Napoli

Callejon e la fascia da capitano, una fantastica prima volta per lo spagnolo. Da quando veste la maglia azzurra non era mai successo. Ad Udine, dove il Napoli ha ritrovato la vittoria, lo spagnolo si è tolto una grande soddisfazione.

CALLEJON E LA FASCIA DA CAPITANO, UN VANTO PER IL NAPOLI

Callejon e la fascia da capitano, un vanto per il Napoli. Avete letto bene: lo spagnolo è una delle certezze del Napoli, a maggior ragione dopo la partenza di Higuain. E aver ricevuto la fascia, all’uscita di Insigne, vale più di mille parole. È una sorta di premio per l’uomo e il calciatore che, da quando veste l’azzurro, ha dato l’anima. Mai una parola fuori posto, mai un gesto polemico, mai una lamentela. In campo e fuori, ha sempre dato il massimo rappresentando la sua società al meglio. Un esempio di professionista, un giocatore da ammirare e apprezzare. Il suo lavoro in campo è sontuoso, il suo apporto fondamentale. Un calciatore esperto che gioca come un ragazzino, con voglia di imparare e mettersi in gioco. Non c’è problema che tenga, non bastano una febbre e la stanchezza per fermarlo. In campo lui c’è sempre e questo è un vanto per il suo allenatore e la sua società.

CALLEJON E LA FASCIA, IL RICONOSCIMENTO

Avergli dato la fascia da capitano significa aver difatti riconosciuto definitivamente al giocatore lo status di simbolo. Alla pari di Hamsik, di Reina e di Insigne. E non è solo una questione di gerarchie, tutt’altro. È un discorso di attaccamento alla maglia, alla causa, al progetto. Alla sua quarta stagione in azzurro, Callejon si è consacrato. Numeri spaventosi i suoi: sempre in campo, eccetto due volte. Gol, assist ed una continuità spaventosa. Nei dubbi del dopo Higuain, lo spagnolo ha rappresentato e rappresenta ancora una splendida certezza. E non ha certo voglia di fermarsi: siamo solo all’inizio. E siamo sicuri che, tra un anno, staremo ancora parlando delle prodezze e dei numeri di un giocatore straordinario. Un professionista esemplare. Un punto fermo, appunto, del Napoli.

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