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Senza Milik segna la squadra: Insigne si iscrive a referto e gli azzurri riprendono la propria marcia

Serviva una vittoria a questo Napoli, una boccata d’ossigeno preziosa come l’acqua nel deserto. La formazione partenopea ritorna alla conquista dei 3 punti dopo quasi un mese di astinenza e prova a mettersi alle spalle le miriadi di critiche che sono piovute nell’ultimo periodo, figlie di risultati troppo altalenanti.

LA RINASCITA

Non era facile far bottino pieno ad Udine, statisticamente un campo difficile per i partenopei. I campani riescono però nell’impresa e gran parte del merito della vittoria azzurra in quel della Dacia Arena va dato a Lorenzo Insigne: il folletto di Frattamaggiore torna a segnare dopo 17 partite e lo fa in grande stile, con una doppietta decisiva ai fini del risultato finale. Erano tanti i punti di domanda che attanagliavano la compagine di mister Sarri, soprattutto da un punto di vista offensivo; la doppietta del 24 azzurro serve a consegnare solidità e fiducia al Napoli, in particolar modo in vista del delicato match di Champions League contro la Dinamo Kiev. C’è invece ancora da puntellare il reparto difensivo, che continua a concedere troppo per una squadra che ambisce a risultati di vertice. Indubbio però che Sarri continuerà in maniera alacre per cercare di trovare una soluzione a questo problema: possibile che il ritorno di Raul Albiol sia foriero di conseguenze positive da questo punto di vista.

DIVERSI MARCATORI, UNICO OBIETTIVO

Il momento della svolta della stagione del Napoli c’è stato indubbiamente lo scorso 8 ottobre, quando Arek Milik in un contrasto di gioco con la sua Polonia ha subito la rottura del legamento crociato del ginocchio nel match contro la Danimarca. Una vera e propria mazzata sul morale di tutta la piazza partenopea, con il polacco che in pochi mesi si era messo in luce con numeri abbacinanti, capaci di oscurare il vivido ricordo di Gonzalo Higuain. Il tecnico partenopeo ha deciso allora di puntare su Manolo Gabbiadini, ma i risultati sono stati alterni. Ecco dunque che la mossa di Dries Mertens falso nueve è diventata una sorta di necessità. Insomma “mater artium necessitas”, dicevano i padri latini. Le critiche piovute sull’ambiente partenopeo hanno riguardato in particolare la figura dell’attaccante, del bomber capace di concretizzare le molteplici occasioni da gol create dai partenopei. Ecco che, come sovente accade, ci sono i numeri a supportare la tesi contraria: con la duplice marcatura di Insigne il Napoli nelle ultime 8 partite ha siglato 12 gol con 8 diversi giocatori. Il dato è stato preso in considerazione da Napoli-Roma, match dello scorso 15 ottobre. Non casualmente, tra l’altro: è stata infatti la prima partita dei partenopei senza il centravanti di Tychy. Basti pensare che il primo gol senza Milik è stato segnato da un difensore, con la zuccata di Koulibaly contro i giallorossi. Gli altri, in ordine di marcature sono: Mertens, Gabbiadini, Callejon, Maksimovic, Chiriches, Hamsik ed Insigne. Nonostante in queste 8 partite siano arrivati solo 11 punti su 24 potenziali, la vittoria di Udine è un chiaro segnale lanciato al tecnico toscano: la squadra c’è e non è intenzionata a fare un campionato di centro classifica. Nonostante il recente passato, con due pedine fondamentali falcidiate dagli infortuni, i partenopei vogliono reagire.

In attesa dunque del mercato di gennaio prima e del rientro di Milik poi, a parlare ci pensa soprattutto il campo; da sempre unico ed indiscusso giudice del meraviglioso mondo del calcio.

Francesco Vassura

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Articolo modificato 20 Nov 2016 - 13:40

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redazione