“Di doman non c’è certezza”. L’ha scritta Lorenzo De’ Medici, questa frase. O “Il Magnifico”, com’è storicamente appellato. E Lorenzo Insigne, che del Magnifico riprende il soprannome, non ha certezze sul suo futuro. Il passato, invece, è di un’intangibile matematicità: numeri che parlano di un avvio di campionato difficile, contornato da fischi, prestazioni deludenti e polemiche. E, soprattutto, da un goal che tardava ad arrivare e quasi si prendeva beffa di Lorenzino.
IL RITORNO DI LORENZO INSIGNE
Di doman non c’è certezza, vero, eppure il futuro di questo ragazzo appare, almeno ora, più roseo. Perché la doppietta che ha deciso la gara della Dacia Arena di Udine porta la firma del ragazzo in maglia numero 24. Due goal di un napoletano, le prime due segnature della stagione, per sfatare un tabù che durava da nove anni. Un idillio. Specialmente per lui, martoriato dalle polemiche per il mancato rinnovo, per le prestazioni deludenti e i litigi con il goal. Ma soprattutto per quel battibecco con Sarri che ha scatenato voci di un malfunzionamento nello spogliatoio.
E’ tornato Lorenzo Insigne. Ha impiegato un po’ di tempo, vero. Meglio tardi che mai, diremmo. E poi, in fin dei conti, il campionato è lungo, lunghissimo, bastevole per dimenticare la sciagurata prima parte. Insigne è tornato e lo ha fatto con due goal da opportunista, da centravanti, proprio nel momento in cui il Napoli pagava a caro prezzo l’assenza di un numero nove. La prima delle due segnature è una ciliegina apposta su una torta magnifica, a mo’ di coronamento al termine di un’azione da vedere e rivedere. Il secondo, invece, è da rapace: attende l’errore di Widmer, lo sente e lo sfrutta. Al termine della partita, poi, arriva la benedizione di Sarri: “Lorenzo può far male e non segnare per 4-5 partite, ma la qualità è qualità e prima o poi esce fuori”.
INSIGNE, I NUMERI
La psicologia nel calcio, in fondo, conta. Tanto. Insigne ha disputato un primo tempo particolarmente anonimo, ha atteso a lungo di carburare e ingranare. Il guizzo nella ripresa ha dialetticamente rovesciato la sua prestazione, l’ha riportata sui livelli dello scorso campionato. 4 tiri, due goal e una traversa: il più pericoloso. E pochi palloni sprecati, vista la percentuale di passaggi riusciti pari all’88%. Sì, Lorenzo Insigne è tornato. Stasera. Poi, però, ci sarà da pensare al futuro. Il fattore psicologico è fondamentale: se il ragazzo di Frattamaggiore dimostrerà di aver cancellato i fantasmi potrà tornare ad essere un valore aggiunto.
Resta da considerare, poi, l’aspetto contrattuale: il rinnovo è in stand-by e il malumore si avverte da entrambe le parti. A suon di goal e prestazioni, però, Insigne può ricucire i rapporti con la società. Più importante sarà, nel frattempo, ristabilire quelli con i tifosi. C’è un solo modo per farlo: goal e prestazioni. Ora, finalmente, sembra aver abbandonato quest’autostrada buia e imboccato l’uscita giusta.
Vittorio Perrone
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