Il Napoli si gode una vittoria in trasferta che in questo periodo è già di per sé una notizia, e si gode in più un ritrovato Lorenzo Insigne, autore di una doppietta e di una prestazione ‘da vecchi tempi’. Ma ancora non ci siamo, nonostante la vittoria, nonostante tutto.
Questo post in breve
Quello che va in scena nel primo tempo è un attacco continuo dei padroni di casa che soffrono il carattere propositivo dei banconeri, che assomigliano più alla Juve che alla squadra di Del Neri. Nella prima frazione il risultato è di 0-0 ma il tabellino segna 4 tiri in porta per i friulani e 0 per gli azzurri, ovviamente peggior score stagionale (dati opta).
Ma il calcio non è la boxe e le partite non finiscono ai punti: nel secondo tempo la squadra azzurra scende in campo con un piglio diverso ed in dieci minuti lo scugnizzo di Frattamaggiore decide di mettersi in proprio andando a siglare una doppietta ed a stampare un terzo pallone sulla traversa.
Come nella sfida interna contro la Lazio però il Napoli si adagia sugli allori ed all’Udinese bastano solo 2′ per rimettere in gioco una partita che poteva essere definitivamente morta. A riaccenderla ci pensa Perica, che segna il terzo gol che il Napoli subisce sugli sviluppi di corner, sui 14 totali subiti dalla squadra di Sarri.
Spesso si pensa molto semplicisticamente, ed a volte a ragione, che lo scorso anno il Napoli avesse un rendimento migliore grazie alla presenza del Pipita, vero e proprio one man show della stagione azzurra. Ma quello che stupisce a guardare le statistiche, sono proprio il numero di palloni che Reina da inizio anno è stato costretto a raccogliere dal fondo della rete: mentre lo scorso anno dopo tredici giornate gli azzurri avevano subito solo 8 reti, nelle quali vanno ascritte per onor del vero le 6 subite nelle prime tre gare, quando la squadra non aveva ancora assimilato il diktat di Sarri, adesso le reti subite sono 14 e non sono un dettaglio in un campionato come quello italiano.
Articolo modificato 20 Nov 2016 - 11:53