I dieci motivi che devono spingere i tifosi del Napoli ad andare allo stadio San Paolo nelle prossime tre partite contro Dinamo Kiev, Sassuolo e Inter.
- Lo ha ‘chiesto’ la squadra. La richiesta implicita è partita dalla squadra, ieri alla Dacia Arena. I ragazzi di Sarri, pur in una partita difficile (la vittoria degli azzurri a Udine), sono riusciti ad uscirne vincitori mettendoci quel qualcosa in più: il cuore. L’impegno profuso dagli azzurri va premiato con applausi scroscianti.
- Il cuore azzurro. Il cuore è il pezzo forte dei napoletani. Stavolta però al cuore va accompagnata un po’ di fiducia, quella che sta mancando da inizio campionato, come testimonia la media relativa all’affluenza spettatori (Fonte: Il Mattino) che si aggira intorno ai 26.000 spettatori, e che pone il club di De Laurentiis addirittura dietro la Fiorentina. Non sarebbe il caso di scalare in fretta questa particolare classifica e di ribadire che nessuno è inferiore ai napoletani in quanto a passione?
- Il momento è decisivo. Questo è il momento cruciale della stagione. In tre partite si può ipotecare il passaggio di turno in Champions, specie se il Benfica dovesse battere il Besiktas, e contemporaneamente dare un bel segnale al campionato: il Napoli c’è e ci sono anche i suoi tifosi. Le altre squadre torneranno a temere gli azzurri.
- Il comandamento. Uno stadio pieno galvanizza la squadra di casa e intimorisce gli avversari, quindi rende più probabile la vittoria. E quella che è una consolidata legge non scritta del calcio, al San Paolo diventa un comandamento.
- Prezzi più bassi. I prezzi dei biglietti sono leggermente calati rispetto alle precedenti partite.
-
Cultura calcistica. Pur essendo ‘spuntato’, il Napoli esprime sempre un ottimo calcio, per cui assistere dal vivo ad una gara degli azzurri vuol dire quantomeno godersi un grande spettacolo, oltre al fatto che dalle tribune è più agevole apprezzare i movimenti sincronizzati della squadra di Sarri, diversamente che dal divano di casa. Andare allo stadio aumenta la cultura calcistica.
- Il calore. Anche se stiamo andando incontro all’inverno e la copertura del San Paolo, in caso di maltempo, non aiuta, volendo usare un eufemismo, la massiccia affluenza nell’impianto di Fuorigrotta combatterebbe anche il freddo. Figurarsi in caso di vittoria…
- Gabbiadini. E’ probabile che nelle prossime tre partite trovi spazio anche Gabbiadini (leggi qui). Lo vogliamo sostenere veramente questo ragazzo o no? Concediamogli ancora fiducia, vediamo che succede. Magari ci ripagherà con qualche gol.
- Cultura tout court. Quella del San Paolo rimane un’esperienza unica, che ogni appassionato di calcio dovrebbe concedersi più spesso. E’ la voce della città di Napoli. Tra commenti tecnici, imprecazioni, scaramanzie, frittate di maccheroni, filosofie di ogni genere, ricordi dei tempi che furono, andare al San Paolo arricchisce al di là del calcio. E’ cultura a tutti gli effetti.
- The Champions! In nessuno stadio d’Europa si grida “The Champions!” come al San Paolo.