Hamsik Sarri De Laurentiis, sono loro i tre uomini simbolo del Napoli. Marek è il capitano della squadra, quello che nel bene e nel male deve raccogliere quello che accade in campo e fuori. Maurizio Sarri è il mister, il responsabile tecnico, colui il quale deve rendere il talento dei singoli un’arma vincente per la squadra. De Laurentiis è il presidente, il proprietario, colui che detta la politica societaria e decide gli obiettivi da raggiungere. Insomma loro sono le guide di questa squadra ma nemmeno l’ennesima brutta partita e gli ennesimi punti persi sembrano aver dato adito ad una scossa morale.
Questo post in breve
I leader devono uscire allo scoperto nel momento del bisogno, questo è il momento giusto per non compromettere l’intera stagione. Sesti in campionato sotto Milan, Lazio e Atalanta, un girone di Champions League abbordabile che sta diventando un inferno. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi, no mister Sarri: pareggiare o vincere non è la stessa cosa. I club di vertice vogliono vincere sempre, che sia la finale di Champions o l’amichevole estiva contro l’Anaune non c’è differenza.
Dopo la bruttissima partita pareggiata 0-0 in casa contro la Dinamo Kiev si sarebbero dovute sentire parole di rivalsa che non si sono sentite. Qualcuno accusava la stanchezza, qualcuno la poca concretezza sotto porta ma forse sarebbero dovuti essere altri i toni. Forse era il momento nel quale il capitano avrebbe dovuto alzare la voce e farsi sentire. Serve dare una scossa morale ad un gruppo che sembra perdersi quando deve spingere la palla in rete.
In una fase simile della stagione, Gianluigi Buffon a Sky Sport ammonì l’intera squadra per la pessima prestazione contro il Sassuolo. Disse che a trentotto anni non voleva fare più queste figure barbine, era arrivato il momento di concentrarsi e vincere. La Juventus quell’anno vinse lo scudetto, per di più superando un Napoli che sembrava in ottima forma. Hamsik, Sarri e De Laurentiis dovrebbero intervenire ognuno nei propri ambiti di competenza per dare una scossa chiara, seria e concreta all’ambiente. Vincere o partecipare? Questo è il dilemma, è più nobile soffrire i colpi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni? Bisogna prendere la situazione di petto oggi che il campionato e la Champions League sono ancora discorsi aperti. Evitiamo le incomprensioni che portarono al secondo disastroso anno di Rafa Benitez. Errare è umano, perseverare è diabolico…
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Articolo modificato 24 Nov 2016 - 16:44