Un anno e mezzo, 28 reti in azzurro ed una cavalcata splendida verso la Serie A con cui legarsi per sempre al Napoli. Stefan Schwoch è uno che la via del goal la conosce a menadito, una carriera da bucaniere dell’area di rigore sempre prodigo di parole meravigliose per una piazza che seppur in un lasso di tempo molto breve ha saputo rapirgli il cuore.
L’ex attaccante partenopeo ha rilasciato un’ampia intervista per le colonne del Corriere del Mezzogiorno, soffermandosi sul problema attaccanti che attanaglia gli azzurri dall’infortunio di Milik: “Senza Milik pensavo potesse perdere qualcosa, ma non così tanto. Indubbiamente l’errore è stato fatto a monte quando si è creduto di poter affrontare questa stagione ricca di impegni avendo in organico solo una prima punta. È stato giusto non pescare tra gli svincolati, sarebbe stato un azzardo. Meglio aspettare il mercato di gennaio per prendere una punta forte. Anche se non è facile. Io punterei su Pavoletti, è forte nel gioco aereo e si dà da fare”.
Spunti anche sul presente, oltre che sul futuro: “Il tridente leggero poteva essere un esperimento per uno o due partite al massimo, può considerarsi un esperimento fallito. Mertens fa fatica spalle alla porta. Quello di Gabbiadini è soprattutto un problema psicologico. Ha le qualità ma è consapevole di non essere nell’ambiente ideale, si sente sempre sotto pressione e quindi soffre”.