Il Napoli non riesce a superare in maniera definitiva un periodo di crisi che si protrae da tanto, troppo tempo. Servirebbe un sussulto, magari del singolo. Servirebbe qualcuno che possa dare energia nuova a una squadra in debito di ossigeno e che si lascia trascinare facilmente giù quando subisce goal.
Se poi a questo si aggiunge l’immaturità – così come sottolineato anche da Maurizio Sarri durante le interviste post partita – in certe giocate, allora si capisce bene da dove arriva la crisi del Napoli. Serve la scossa, serve ritrovare la fame giusta e la cattiveria nell’andare a chiudere le partite. Serve, magari, buttare nella mischia chi ancora non ha avuto la possibilità di mettersi in mostra. Uno come Marko Rog, per esempio.
Il tecnico, nel post partita di Napoli-Sassuolo, ha provato a spiegare i motivi di un esordio ancora rimandato, e che, man mano che passa il tempo, sembrano trovare sempre meno terreno a sostegno per reggersi. La squadra gira bene, ma a tratti. E la continuità è un aspetto fondamentale per inseguire sogni di una certa caratura: passaggio del turno in Champions League e inseguimento zone nobili di classifica in Serie A. Così come di vitale importanza è il potersi affidare a ogni singolo componente della rosa per far sì che questa continuità di prestazioni, gioco e risultati ci sia.
Insomma, il contributo del centrocampista croato serve a questa squadra, serve a questo tecnico. Serve a questo pubblico che non sembra più intenzionato a voler aspettare. Vuole vedere, tastare le qualità del gioiellino arrivato dall’est. Perché se è vero che questo Napoli non può permettersi di avere in campo dieci calciatori che girano a mille e uno solo che gira a novecento, è altrettanto vero che ormai di tempo per ambientarsi Rog ne ha avuto. Sono trascorsi esattamente tre mesi da l’ufficialità. Non sembra più reggere la “scusa” del feeling tecnico-tattico da migliorare con il resto della squadra.
E, anche se fosse, si parla di un calciatore giovane ma con già tanta esperienza dalla sua. Sembra improbabile, dunque, che, una volta sceso in campo, possa commettere errori talmente gravi, banali e sciocchi da recare addirittura danno alla squadra. Anche perché, attualmente, il Napoli non brilla di certo per rapidità e bel gioco. Quindi, a che pro rimandare l’esordio di un calciatore che avrebbe da offrire fame e voglia di dimostrare, oltre a una qualità che – anche Sarri sarà d’accordo – non è di certo in discussione.
Nappo Salvatore