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L’autunno nero del Napoli: i cinque motivi alla base della crisi

MOTIVI CRISI NAPOLI – Continua la crisi del Napoli: ormai non c’è altro termine per definire il periodo che gli azzurri stanno vivendo da metà ottobre. Dall’Atalanta al Sassuolo, un mese e mezzo ormai in cui sono state perse tantissime occasioni per restare nelle zone nobili della classifica. E, soprattutto, si è messo a repentaglio una qualificazione agli ottavi di Champions che sembrava cosa quasi fatta dopo le prime due partite. Abbiamo provato ad individuare cinque motivi che possono essere alla base di questo trend così negativo.

1) L’assenza di Milik è sicuramente la principale causa di questo trend così negativo. Sia dal punto di vista fisico che psicologico. La squadra aveva superato bene, grazie alla buona vena dell’attaccante polacco, la cessione di Higuain. Milik, oltre ai gol, si era rivelato un buon acquisto anche per il suo modo di interpretare il ruolo di centravanti.

2) La poca lungimiranza della società in sede di campagna acquisti. È stato sbandierato ai quattro venti un completamento dell’organico che si è dimostrato vero solo sulla carta. Sbagliata la strategia su Gabbiadini. Che l’attaccante bergamasco non fosse il prototipo ideale per il gioco di Sarri, lo si era capito già l’anno scorso. Non a caso il Napoli ha provato a cederlo fino all’ultimo giorno di mercato, salvo poi trattenerlo per non essere riusciti ad acquistare un’altra punta con caratteristiche diverse.

3) La filosofia di pensiero di Sarri. Per il tecnico azzurro un calciatore può essere gettato nella mischia solo se ha memorizzato bene movimenti e idea di gioco. In assenza di Albiol, Chiriches viene quasi sempre preferito a Maksimovic proprio per questo motivo. Il serbo però, è stato pagato 25 milioni di euro, il rumeno molto meno. Almeno sulla carta non dovrebbe esserci paragone.

4) La condizione fisica. È vero, il Napoli corre. E fa bene il tecnico a snocciolare i relativi dati. Ma gli azzurri non sembrano avere quella brillantezza che ne caratterizzava le partite nella passata stagione. Come se la macchina fosse ingolfata: finora, il Napoli ha davvero triturato gli avversari solo nel match con il Benfica, e per 70 minuti circa.

5) La dipendenza. Passi per Higuain, che sposterebbe gli equilibri in qualsiasi squadra. Ma il Napoli davvero può permettersi di dipendere da uno o due giocatori? Non dovrebbe essere, eppure è così. L’assenza di Milik (vedi sopra) e quella di Albiol, ne hanno condizionato il cammino in maniera eccessiva. E una squadra non può essere davvero grande se la sua resa dipende dai singoli.


Motivi crisi Napoli, si può ancora cambiare rotta


Cosa fare allora? Se ad alcuni problemi – vedi l’attacco – non esiste al momento una soluzione, per gli altri tocca a Sarri cercarne una. Perché deve essere ben chiaro un concetto: siamo a novembre, e nessun obiettivo è ancora precluso. Ma bisogna cambiare rotta. E in fretta, anche.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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Articolo modificato 29 Nov 2016 - 22:16

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