L’ex attaccante del Napoli ed attuale della Juventus, Gonzalo Higuain, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi de Il Corriere della Sera. Queste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione.
Tragedia aerea. “Terribile quanto accaduto ai giocatori della Chapecoense: il mio pensiero va innanzitutto alle famiglie colpite ed ai superstiti”.
Infanzia e sogni. “Ho avuto la meningite quando avevo 10 mesi, per fortuna ne sono uscito bene. Ho sempre sognato di andare al Real Madrid, grazie alla forza d’animo ci sono riuscito. Adesso voglio vincere con la Juventus, che ha grande fiducia in me. Li voglio ricambiare con gol e vittorie. Quando lascerò il calcio mi piacerebbe essere ricordato per quello che ho fatto. Nessuno è perfetto, si può sempre migliorare. Lo deve fare anche il migliore al mondo: bisogna avere l’umiltà di accettare le critiche ed ascoltare, per crescere ancora”.
Estate da 94 milioni. “È stata davvero un’estate dura, mi hanno massacrato: hanno detto che stavo male e tante altre cose. Quando sono entrato e ho giocato con la Juventus la prima partita ho segnato e per tutti ero in grande forma. Io certe cose non le capisco. Le critiche sul mio peso? Non mi interessano, ma se qualcuno ha dubbi può chiedere al mio preparatore, che è soddisfatto del mio lavoro”.
Le parole di Pjanic sulla forza della Juve. “Da fuori dici che sono forti, che hanno fatto 25 vittorie e così via. Poi però arrivi qui e dici: cazzo. Ci sono giocatori che nonostante le vittorie hanno ancora fame. Questa cosa ti contagia e ti spinge a fare ancora di più; vedere giocatori come Buffon e Barzagli che vogliono dare ancora tutto fa la differenza: è questione di mentalità”.
Mancata esultanza al gol contro il Napoli. “Sono stato educato in un certo modo ed avevo già deciso così prima del fischio d’inizio. Ciò non significa che non volevo vincere. A Napoli mi hanno dato tantissimo e mi hanno fatto crescere: è stato un segno di ringraziamento verso tifosi, squadra ed allenatore. Al termine della partita ho esultato con i tifosi della Juve, perché se lo meritano per il sostegno che mi stanno dando”.
Scudetto e Champions. “Dipende da noi vincere o perdere. Siamo primi a 4 punti di vantaggio: se lo perdiamo è perché abbiamo fatto male, semplice. In Champions dobbiamo migliorare nel modo di giocare, abbiamo calciatori fortissimi”.
Condizione fisica. “Ho preso una botta al ginocchio, ma sto bene: mi sento al 100%, sono migliorato e so che i miei compagni ed il tecnico sono contenti del mio operato”.
In giro con la scorta. “Zero. Dire una cosa del genere è una mancanza di rispetto totale. Non ho mai avuto una scorta in vita mia e mai l’avrò. Idem dicasi per le minacce: non le ho mai ricevute. Le bugie hanno le gambe corte”.
Rapporti di famiglia. “Ho un grande rapporto con mia mamma: quando stavo male da piccolo mi portò lei in ospedale. È merito suo se ora mi trovo qui. Mia madre mi difende dalle critiche. Mi dice anche che avendo segnato 36 gol l’anno scorso ho abituato tutti male e se non segno per 4 partite è un macello…Il tutto però fa bene, ti spinge a dare ancora di più”.