Marko Rog al debutto in azzurro
L’avevamo aspettato a lungo e ieri sera – finalmente – l’abbiamo visto. Marko Rog esiste, eccome se esiste. Entra in campo con il Napoli nettamente avanti, ma la notizia è che sia entrato. Tante le voci girate sul suo conto – addirittura di chi lo vedeva partente già a gennaio – e tante le critiche a Sarri che prima della sfida contro l’Inter non gli aveva ancora concesso mezzo minuto.
È il minuto 73 quando Hamsik esce per fare spazio al croato. Una prestazione formidabile quella del capitano azzurro, che dimostra una volta per tutte la sua importanza e la sua costanza stratosferica. Un cambio di testimone che può essere un segnale per il futuro, un messaggio che Sarri vuole lanciare a tutti coloro che lo hanno criticato. Bisognava solo aspettare il momento giusto, o meglio il Napoli giusto, e quello di stasera lo è stato. Il classe ’95 è potuto entrare nella mischia senza il fardello di grandi responsabilità, senza l’eventuale peso che un suo errore potesse essere fatale. È entrato quando doveva e al posto di chi doveva.
Ora che il ghiaccio è stato rotto immaginare un suo utilizzo più frequente non è da matti. Sarri lo ha dosato e coccolato per metterlo in condizione di entrare in una squadra fatta per lui. Soprattutto con i tanti impegni che gli azzurri sosteranno il giocatore tornerà molto utile, a maggior ragione se con la lucidità e la calma giusta. Poi c’è questa immagine, che può significare il futuro: il cambio con Hamsik. Sì perché sarebbe stato troppo banale inserirlo nella mischia alla buona, bisognava schierarlo dopo una partita strepitosa del condottiero quasi a far capire che il cambio di testimone ci sarà.
Dunque, con un pizzico di romanticismo e leggerezza, si può pensare ad un futuro roseo: la staffetta in fondo ha il sapore della novità.