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Football Leaks, nell’inchiesta spunta anche Higuain. Tra escamotage, accordi con la Nike e diritti di immagine: i dettagli

Il panorama del calcio europeo torna a tremare. È esploso il caso Football Leaks e le conseguenze non tarderanno a palesarsi. Una inchiesta che rischia di cambiare la percezione del calcio una volta per tutte. Il tutto nasce da una segnalazione anonima al tedesco der Spiegel. In Italia i fatti sono seguiti da L’Espresso che oggi ha pubblicato la prima parte dell’inchiesta.

“Un’altra realtà diversa” – scrivono i colleghi de L’Espresso, che oggi apre con dieci pagine di inchiesta. Un mondo diverso quello che viene descritto nelle pagine, pieno di conti, speculazioni finanziarie e guadagni. Milioni e milioni, guadagni leciti ed illeciti, hanno trasformato il calcio in una industria. Tremano tutti, ad ogni latitudine. Anche in Serie A, con almeno sei club coinvolti, tra cui anche Juventus e Napoli. Tremano anche i calciatori: Dybala, Iturbe, Higuain, uno dei primi da cui, nel 2014, è partita l’indagine.  Ecco uno stralcio dell’inchiesta:

Nasce tutto nel settembre del 2014. La Convergence Capital Partners, società di Amsterdam, paga 190.000 euro alla Paros Consulting ltd, registrata alle British Virgin Islands, paradiso fiscale nei Caraibi, che incassa il denaro tramite un conto bancario di Vaduz, nel principato del Liechtenstein. Perché? “Servizi prestati in riferimento al Real Madrid e al giocatore G. Higuain” è la causale della fattura. Seguendo le tracce del denaro, ricostruendo contratti e documenti bancari, si arriva però a un approdo certo. Paros fa parte di una scuderia di società che ricorrono decine di volte negli affari di un gruppo di intermediari di nazionalità argentina. Il più noto tra loro, almeno dalle nostre parti, si chiama Marcelo Simonian, lo stesso che nel 2010 portò Pastore in Italia al Palermo. Ancora oggi, una parte dei guadagni di Higuain possono essere ricollegati a Simonian. Tra i documenti di Football Leaks si trova per esempio un ordine di bonifico firmato da Jorge Higuain per la società Premier & co di Londra. Ebbene Premier & co, controllata da due fiduciari uruguaiani, ha fatto più volte da sponda agli intermediari argentini legati a Simonian. Ma l’inchiesta su Higuain non si ferma qui perché anche il primo viaggio di Higuain verso l’Europa ha aveva avuto un passaggio contorto. Partito dal River Plate, il Pipita fece “scalo” al Locarno, squadra della serie B svizzera. I soldi per il suo approdo arrivavano dalla HAZ, una società di investimenti sudamericana, che non solo non lascia Higuain in Svizzera, ma cedendolo al Real Madrid per 18 milioni di dollari dopo averlo acquistato per 6, ci ricava oltre il 50% del profitto. La vicenda in Argentina è finita al centro di un’inchiesta giudiziaria già insabbiata da tempo, e nel frattempo Gustavo Arribas, uno dei tre proprietari della Haz (gli altri sono Fernando Hidalgo e Pini Zahavi), è diventato il capo dei servizi segreti di Buenos Aires.

Football Leaks svela anche che fin dal 2007 i diritti di immagine di Higuain sono stati ceduti alla Supat, una società olandese. Ed è alla Supat che la Nike versava parte dei compensi per il contratto di sponsorizzazione stipulato ai tempi del Real Madrid. Quando Higuain approda al Napoli il vecchio accordo con la Nike viene rivisto. Tutto facile? Tutt’altro perché per ottenere i diritti di immagine del giocatore Aurelio De Laurentiis ci mette 18 mesi, dato che l’intesa con lo sponsor viene siglata solo all’inizio del 2015. 

Articolo modificato 4 Dic 2016 - 11:44

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Scritto da
redazione