Se un anno fa ai tifosi del Napoli avessero chiesto quale fosse il giocatore davvero imprescindibile nella retroguardia azzurra, questi avrebbero senza dubbio risposto Kalidou Koulibaly. E come dargli torto. Un giocatore con quelle doti fisiche e con quella consapevolezza degli interventi non lo si trova tutti i giorni. Eppure i dati dicono altro, o almeno individuano nel suo compagno di reparto, Raul Albiol il vero perno della difesa napoletana.
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Se è vero che i dati non raccontano tutto, è anche vero che raramente mentono. Un dato emerge su tutti: il Napoli senza Albiol fa un enorme fatica a costruire la m
anovra e prende una quantità spropositata di reti. Senza lo spagnolo sono infatti 16 i gol subiti in 11 gare giocate, mentre col Chori in campo sono soltanto 6 in 9 partite.
La leadership del difensore voluto da Benitez è innegabile, ed a giovarne sono tutti i compagni a partire dai centrocampisti, più liberi di seguire l’iniziativa personale e meno ancorati alle preoccupazioni difensive. Albiol è infatti il primo playmaker della squadra di Sarri e quando gli avversari piazzano un uomo su Jorginho o Diawara, la manovra non ne risente più di tanto.
Ad essere travolto nel polverone alzato dal periodo nero del Napoli, durante tutto il mese di ottobre, c’è stato anche il numero uno azzurro: Pepe Reina. Il portiere spagnolo, reo di prestazioni non impeccabili come quella contro la Lazio, è il primo beneficiario della presenza in campo
di Albiol. Con lui in campo infatti il Napoli ha chiuso con 5 clean sheets su 9 gare giocate mentre, senza il Napoli ha tenuto la porta inviolata con il solo Empoli.
Albiol è dunque il perno intorno al quale ruota tutta la difesa, o meglio tutta la fase difensiva, del Napoli. Dallo spagnolo bisogna ripartire per riportare sui giusti binari la stagione del Napoli. Quello con l’Inter è stato solo il primo passo.
Articolo modificato 4 Dic 2016 - 11:39