“C’è bisogno di un giocatore in panchina che sappia cambiare l’inerzia della partita”: dirige il maestro Maurizio Sarri dalla conferenza stampa pre Benfica-Napoli, esegue Dries Mertens dopo 3 minuti dal suo ingresso in campo. Il calciatore belga è ancora una volta decisivo e con una prestazione da Oscar in poco più di mezz’ora di gioco trascina il Napoli alla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
Il Napoli dei primi 45′ del Da Luz è compatto, solido e coriaceo, ma indubbiamente la goleada della Dinamo Kiev ai
Il talento classe ’87 si conferma autentico mattatore della competizione. Quando c’è la musica della Champions Mertens si trasforma, abbacinato dalla bellezza e dall’importanza della competizione, da oltre cinquant’anni la più importante a livello europeo. In più ci sono i numeri, che evidenziano lo strepitoso momento di forma del folletto in maglia numero 14: con il gol e l’assist contro il Benfica il belga ha partecipato a 6 delle ultime 8 marcature del Napoli in Coppa, con 4 reti e 2 assist. Esterno sinistro o punta centrale, che differenza fa? Mertens è il classico esempio di umiltà: ha capito le difficoltà della squadra dopo l’infortunio di Milik, calandosi nella difficile parte del ruolo di attaccante. I risultati sono stati altalenanti, come era anche giusto attendersi, ma l’ex PSV non si è mai perso d’animo, anzi. Tutt’altro che arduo immaginare la voglia, quasi la smania che aveva in panchina al Da Luz in attesa del suo momento, ben conscio dei numeri e dello stato di forma in cui si trovava. Momento che poi è arrivato e la dinamo si è accesa, non lasciando scampo agli uomini di Rui Vitória.
Un Napoli che dunque può guardare con fiducia ai prossimi impegni europei. Con un Mertens così, pressoché inebriato della musichetta della Champions, si possono dormire sogni tranquilli.
Francesco Vassura
RIPRODUZIONE RISERVATA