Sarri aveva anticipato il canovaccio di Benfica-Napoli: serviva un uomo in grado di stravolgere tutto, di cambiare la partita in corso d’opera. Dries Mertens rappresentava l’identikit perfetto. E infatti è entrato, s’è dato da fare e ha trovato il goal del raddoppio. Ed oggi, a Cagliari, partirà titolare, che sia nel ruolo più congeniale (sulla fascia mancina) oppure da centravanti.
C’è una netta differenza tra il Mertens formato Europa e quello di campionato: sul palcoscenico internazionale Dries ha messo a segno 4 goal in 6 partite, in Italia 3 marcature in 13 apparizioni. La Gazzetta dello Sport odierna scrive in merito alla posizione di falso nueve: “Un ruolo che l’esterno della nazionale belga svolge con estrema partecipazione, ma sul piano della concretezza gli manca qualcosa. D’altra parte, il suo resta un adattamento in una posizione che non gli si addice, per caratteristiche e per fisicità.
Lui è un «dribblomane», dai movimenti rapidi, che riesce a dare il meglio di se quando parte largo e si accentra per poi concludere. Da attaccante centrale, invece, spesso cozza contro i due centrali avversari, che gli lasciano poco respiro per manovrare e, soprattutto, gli chiudono quegli spazi essenziali per esaltarne gli inserimenti sotto porta”. Eppure, il Napoli attende i suoi goal anche in campionato, dove il belga fa più fatica a muoversi da centravanti. Le difese italiane, infatti, concedono meno spazio di quelle europee.