Falso nueve? No, grazie. Dries Mertens veste i panni del bomber di razza nel lunch match del Sant’Elia contro il Cagliari grazie ad una clamorosa tripletta, dopo la splendida rete messa a segno in Champions League contro il Benfica.
Il Napoli rifila una manita al Cagliari dell’ex partenopeo Rastelli e si porta a quota 31 punti in classifica, in attesa delle altre sfide di giornata. Gli uomini di mister Maurizio Sarri scendono in campo con la cattiveria giusta e dominano il match sin dalle prime battute grazie ad una condizione fisica e mentale figlia dei fasti europei della notte di Lisbona che hanno permesso l’accesso agli ottavi di finale della massima competizione continentale per club.
Partita mai in discussione, quindi, che si sblocca al 34′ del primo tempo grazie alla rete di uno scatenato Dries Mertens che riceve palla da capitan Hamsik spalle alla porta, se la porta sul destro e fulmina l’incolpevole Storari. Da quel momento il Cagliari esce difatti dal campo e si comincia ad assistere ad un vero e proprio spettacolo calcistico messo in scena dagli azzurri.
Al 69′ il folletto belga sfrutta un’assist perfetto di Insigne e segna un goal da vero attaccante d’area di rigore resistendo al contatto fisico con Ceppitelli. Il goal della tripletta, poi, è un vero e proprio capolavoro. Tunnel in velocità su Bruno Alves e interno sinistro precisissimo che si insacca alle spalle dello sconsolato Storari.
Il 14 azzurro, oltre alle tre reti, ha il merito di interpretare alla perfezione il ruolo ricucitogli addosso da Sarri dopo l’infortunio di Milik. Pur pagando in termini di chili e centimetri rispetto ai difensori rossoblù, Mertens riesce a fare la differenza grazie ad un’esplosività muscolare da centometrista ed all’immensa classe che gli permette di effettuare giocate difficili ad una velocità supersonica.
Grande, grandissima la prova di Piotr Zielinski ancora a segno dopo la rete contro l’Inter. L’ex Empoli è un po’ Hamsik, un po’ Allan, e questo piace e non poco al tecnico toscano che lo schiera ancora una volta titolare al posto del brasiliano.
Piotr è legna e seta allo stesso tempo. Classe e concretezza al servizio della squadra. La palma di migliore in campo, però, non può che andare a Dries Mertens al quale va un meritatissimo 8 in pagella.