“Ho la faccia di ca..o di pensare di vivere altre serate come questa”. Alla vigilia di Benfica-Napoli Sarri certamente non la toccava piano. Il destino, però, ha accontentato i suoi desideri, con il Napoli che si appresterà a giocare con il leader toscano una partita indimenticabile. Possiamo essere sicuri che il mister inculcherà ad i suoi la voglia di giocarsela senza paura.
Gli spunti dell’ottavo di finale in cui è incappato il Napoli possono essere davvero tanti. Si può partire dalla sete di rivincita dei vari Albiol e Callejon fino alla vendetta dell’eliminazione del 1987 maturata dalle merengues ai sedicesimi. Però la sfida nella sfida è proprio quella dell’allenatore. Perché fino a nemmeno un paio di anni fa nessuno avrebbe mai potuto immaginare la sua ascesa; o meglio nessuno tranne lui. Sarri ha sempre creduto nelle sue potenzialità, nel fatto di sapere insegnare calcio con il giusto atteggiamento e la giusta umiltà: una rarità nel calcio moderno. Per lui l’occasione è di quelle ghiotte, ma non tanto per mostrarsi al mondo, perché la consapevolezza dei suoi mezzi è troppa per essere condizionata dai giudizi altrui. Lo è invece perché in cuor suo ha sempre desiderato una serata come quella che si prospetterà il 15 febbraio. Serate in cui il palcoscenico è di quelli importanti, che mozzano il fiato e che ti fanno venire voglia di continuare a sognare sempre. In fondo il mister è un sognatore, uno che ci crede sempre.
Chi crede che si voglia uscire non sfigurando non lo conosce. La cura, anche per i dettagli più nascosti, sarà scrupolosa e maniacale. La partita verrà preparata alla perfezione, allo stesso modo gli altri impegni degli azzurri. Questo perché Sarri non ne vuole sapere di abbandonare la competizione a testa alta: lui vuole passare. E farà di tutto per vincerla, puntando sul bel gioco, sull’organizzazione della sua squadra, senza snaturare niente. Non ci sarà un Napoli speculare al Real, ma i partenopei faranno il loro gioco.
Mister abbi la faccia giusta, quella che hai avuto sempre, anche a Madrid. Perché l’impresa non è impossibile e perché quello di febbraio può diventare un meraviglioso trampolino di lancio.
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Articolo modificato 13 Dic 2016 - 10:41