L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha analizzato questa mattina tre importanti mosse fatte dal tecnico azzurro Maurizio Sarri, che hanno permesso agli azzurri di tornare ai vertici della Serie A.
Il quotidiano sottolinea di come il falso nueve fosse già in casa Napoli: dallo scorso 27 luglio nel ritiro di Dimaro-Folgarida molteplici nomi si susseguivano per l’attacco del Napoli, ma il tecnico azzurro rispose che in squadra aveva Dries Mertens. Una vera e propria anticipazione di ciò che sarebbe avvenuto qualche mese più tardi. Il binomio iniziale con Insigne sulla fascia sinistra è finito quando si è fatto male Arek Milik lo scorso 8 ottobre. Da lì lo spostamento del belga come centravanti e le 14 reti stagionali ne sono una riprova straordinaria.
L’estate di Piotr Zielinski è stata tra le più travagliate di sempre: l’Europeo con la sua Polonia, l’affare Napoli
concluso e poi l’interesse concreto e vivido del Liverpool. Poi però il presidente De Laurentiis consegnò 17 milioni all’amico Pozzo e l’affare si concretizzò. Sarri lo aveva definito senza mezzi termini “fenomenale” e la chiamata del suo Maestro è servita all’ex Udinese per approdare all’ombra del Vesuvio. Per ora ci sono 1091 minuti in campo, con Allan che ne ha 1189, che però era il titolare ed ora ha solo una partita in meno.
Nel caldo torrido di luglio, precisamente il 28 del mese, il diesse Giuntoli iniziò la trattativa per strappare Amadou Diawara all’agguerritissima concorrenza dell’epoca. Dopo l’arrivo a Napoli per 14 milioni il tecnico partenopeo l’ha lasciato in panchina per 58 giorni: “È un ragazzo, è rimasto fermo a lungo”. Diawara è cresciuto con la giusta tranquillità, ha imparato gli schemi e ha avuto il carisma per giocare in ambienti difficili, come lo Juventus Stadium o la Vodafone Arena. 12 presenze e 712′ all’attivo: il futuro, a 19 anni, non può che essere suo.