Reina 6: Il goal del vantaggio doriano, in gergo, è chiamato “infortunio”. No, la sorte non accompagna lui né i compagni di reparto. Il gollonzo si verifica al termine di una mezzora di inoperosità. La Samp non punge quasi mai e lui (quasi) mai è costretto a sporcarsi i guantoni. Battezza alta una punizione di Alvarez. Nella ripresa evita il raddoppio distendendosi su una conclusione di Muriel.
Hysaj 5: Che il buon Elseid si sia comportato male nel corso dell’ultimo anno? La Befana gli porta in dono un carbone metaforico, quello di una palla sporca che gli rimbalza sullo stomaco prima di depositarsi in rete. Nel posto sbagliato al momento meno opportuno. Poi va in confusione: colleziona errori in fase di appoggio e subisce un tunnel da Vasco Regini. Inizio di 2017 già da dimenticare.
Chiriches 5: Muriel è un cliente scomodo per tutti, con la sua rapidità e i suoi scatti felini. Il colombiano, però, va fuori per scelta tecnica: sospiro di sollievo. Anzi, no. Schick è un cliente ancora più scomodo, ha i centimetri adatti per andare sempre in anticipo ed anche la gamba per scappare via. Lo fa alla mezzora, quando sguscia malgrado i suoi 187 centimetri. Chiriches sbaglia completamente il tempo dell’intervento e può solo tentare di rincorrerlo invano. Cross al centro e deviazione sfortunata: 0-1. Sarebbe bastata un po’ di attenzione in più.
Tonelli 7: L’esordio avrebbe potuto celare qualche insidia. Che, effettivamente, si palesa nel nome di Schick. Lui tiene bene la posizione, sbaglia meno del compagno di reparto e spesso va in anticipo nel gioco aereo. Poi, sul fotofinish, la giocata decisiva: rigore in movimento e goal. Fondamentale nell’economia del match, un esordio così non l’avrebbe neppure immaginato. La giusta ricompensa dopo sei mesi trascorsi tra infortuni e attese. Goditi l’attimo, Lorenzo!
Strinic 6,5: In fase offensiva spinge tantissimo, talvolta con una foga che lo porta ad essere impreciso. Però risulta pericoloso, specialmente nel finale. Pedro Pereira cala e lui affonda con le forze residue. Al fotofinish il guizzo giusto: ha l’intelligenza e la lucidità di servire l’accorrente Tonelli. Soffre un tantino indietro, complice lo sbandamento generale della difesa. Poi, però, reagisce da grande. L’assenza di Ghoulam potrebbe non pesare come previsto.
Allan 5,5: Uno spunto centrale e un recupero prodigioso inaugurano la sua partita. Sembra un buon auspicio, non lo è. L’autogoal di Hysaj è una mazzata anche per lui. Va in confusione, soffre le scorribande dei blucerchiati e colleziona un sorprendente numero di errori. Sarri lo sostituisce ad inizio ripresa in favore di Zielinski. (Dal 58′ Zielinski 6: Partecipa attivamente all’assalto finale impostando dalle retrovie. Dà una spinta maggiore rispetto ad Allan e alla fine vede la squadra raccogliere i frutti dei suoi sforzi).
Jorginho 5: Alvarez lo segue come un carceriere, lui, ingabbiato, cerca invano di conquistarsi la libertà. Nulla da fare, evade poco e quando sguscia non sfrutta mai l’occasione. Tantissimi errori: sembra disorientato. Anzi, rettifica: lo è. Il palleggio del Napoli, senza metronomo, è farraginoso. Sembra difficile, per i compagni, persino mettere in fila tre passaggi consecutivi. AAA Cercasi il regista dello scorso anno, quello in odore di Nazionale. (Dal 71′ Gabbiadini 6,5: Secondo goal consecutivo, stavolta di fortuna e opportunismo. Da centravanti. Al posto giusto al momento giusto, come raramente gli è capitato nell’ultimo anno. Saluta il 2016 e inaugura il 2017 allo stesso modo: con il goal. Di buon auspicio per i prossimi 358 giorni, che siano da trascorrere con la maglia del Napoli o di un’altra squadra).
Hamsik 5,5: La figura del capitano è sbiadita. Un’ombra. Inizia la partita tentando qualche giocata di fino. Lo scorrere dei minuti, però, è tutto in calando. Non s’eclissa, è sempre nel vivo del gioco ma l’imprecisione lo accompagna in ogni regione del campo. Qualche guizzo positivo non manca: bello il cross teso su cui il Napoli reclama un rigore a fine primo tempo. Due conclusioni sballate a referto.
Callejon 6: Le sue caratteristiche gli impongono di giocare nell’ombra. Quando non viene servito in modo costante, però, risulta un fantasma. Lui cerca di auto-coinvolgersi nel gioco, dialoga meno del solito con Hysaj e risulta sorprendentemente impreciso. Pregevoli, però, la sponda per Mertens (che cestina in malo modo) e l’assist decisivo per Gabbiadini.
Mertens 5,5: Dov’è il cecchino implacabile di fine 2016, quello dei nove goal in quattro partite? Da leone diventa un docile gattino domestico, getta alle ortiche due occasioni clamorose (eufemismo). La sponda di Callejon meritava ben altra sorte. Sbaglia tanto, talvolta si ritrova isolato con la palla tra i piedi, in altre circostanze si eclissa del tutto. Con l’ingresso di Gabbiadini svaria su tutto il fronte senza alterare il risultato. Il 2017, però, è ancora lunghissimo.
Insigne 5: I segnali di fine 2016 non sono stati confermati in apertura di anno. La zolla di campo da coprire è sempre la stessa, i risultati – però – differenti. Merito di un Pedro Pereira in grande spolvero, che spinge e difende con la stessa solidità e la stessa ferocia agonistica. Insigne si ritrova così un avversario inatteso: cerca il guizzo ma lo trova raramente, dialoga poco con i compagni e risulta inefficace anche quando tenta la conclusione.
Sarri 6: Le scelte coraggiose non mancano: l’esordio di Tonelli e l’intuizione di Gabbiadini con il 4-2-fantasia lì davanti valgono oro colato. Il risultato, però, cela qualche difficoltà di troppo. Giampaolo merita: imbriglia il Napoli giocando a viso aperto, con un pressing alto e la sorpresa Schick. Il suo Napoli paga il campo in condizioni critiche, vero, ma la manovra non ha funzionato come solito anche per altri motivi. Azzeccata la scelta di Giampaolo di piazzare Alvarez su Jorginho. Male anche il centrocampo, imbrigliato dal trio blucerchiato.
Articolo modificato 7 Gen 2017 - 23:00