L’allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara vinta contro il Pescara. Queste le parole del tecnico azzurro ai microfoni di Premium Sport:
“Oggi sofferenza zero, il Pescara ci ha tirato solo una volta e basta. Nel primo tempo sismo stati poco pericolosi, a volte ci venivamo a prendere alti, facevano grande densità in area di rigore. Hanno fatto una partita di grande dispendio di energie, e nell’ultima mezz’ora questo ci ha favorito.
Partite come questa sono difficoltose per un’ora, poi ti lasciano chiaramente qualcosa. Abbiamo ben sfruttato una palla ferma, poi abbiamo fatto 40′ di ottimi livello. Il rigore al 90′ mi ha fatto arrabbiare, sarebbe stato meglio non prenderlo.
Mertens? A me sinceramente sembrava bravo anche prima, è uno che ha la qualità che lo ha limitato, è bravissimo ad entrare e spezzare le partite. E’ un giocatore forte quando gioca da esterno e seconda punta, ma anche da centravanti. Probabilmente in passato aveva reso un pò meno rispetto alle sue vere potenzialità.
Maradona? Non è che io e lui ci dividiamo la città, lui dovrebbe avere le chiavi del centro sportivo, del comune, dello stadio e della città. E’ ed è stato l’emblema della città, se avessi la fortuna di incontrarlo per me sarebbe emozionante.
Della Juve non mi interessa, è una squadra che vince da anni, ha uno zoccolo duro e una grande mentalità. Ha la capacità di vincere le partite anche quando non regala spettacolo. Però mi sembra normale, è la società più forte d’Italia e tra le più forti d’Europa, è normale che abbiano qualcosa più di tutti visti gli ultimi 5-6 anni.
Pavoletti e Gabbiadini? La partita mi ha portato su altre scelte e altre strade.
E chiaro che giocare con quattro punte più Zielinski e Hamsik a centrocampo non si può fare per 100 minuti.
Rigore del Pescara? A velocità normale è sembrato rigore anche a me, ma rivedendolo è Caprari che va a cercare il contatto.
Nell’intervallo ho detto che dovevamo muovere palla più velocemente e gli esterni dovevano stare più vicini all’attaccante, sviluppando il gioco sulle corsie esterne poiché il loro pressing sarebbe inevitabilmente calato“.
SKY – “Maradona? Non si può invitare a Napoli, lui deve e può andare dove vuole. Se lo aspettavo al San Paolo? Lui è stato l’emblema di una città e quando viene qui immagino il delirio di impegni che ha. Non mi aspettavo niente, non ha bisogno di niente, è il padrone assoluto. Sarebbe giusto dargli le chiavi di stadio, comune e città.
Cittadinanza onoraria? Mi sembra doveroso perché ha rappresentato e rappresenta una città, il monumento più rappresentativo è lui. Non è che siamo arrivati in ritardo, le difficoltà iniziali con questo tipo di squadre succedono a tutti. C’è stato grande sforzo da parte loro con pressione ed intensità. Alla lunga però sono calati ed hanno concesso qualcosa.
Siamo stati bravi a sbloccare da fermo, poi abbiamo creato tantissimo. Mi spiace per il gol subito in una partita dove non abbiamo concesso niente, però dopo le difficoltà preventivabili del primo tempo abbiamo fatto una buona prestazione. Penso che il Napoli dal punto di vista economico non possa competere con le big europee. L’unica strada percorribile è quelle di prendere giocatori giovani, la differenza di fatturato con le altre è esagerata. Non rientra, in questo momento, nell’orbita Napoli. Quindi al momento si devono comprare giocatori giovani con la speranza che diventino grandi giocatori, perché non è possibile prendere fuoriclasse. Anche se abbiamo giocatori che possono aspirare a diventarli.
Un allenatore può far diventare un giocatore un buon giocatore. Il fuoriclasse dipende dalle mamme. Perché non dai papà? Lei è sempre certa. (ride, ndr) Zielinski? In questo caso i genitori ci hanno messo del loro! Sono giocatori che hanno qualità non comuni, Marek penso sia un fuoriclasse. Piotr ha tutto per diventarlo. Ha qualità tecniche e fisiche, gli manca un pizzico di personalità. Secondo me sono gli interni più forti del campionato per la fase offensiva, in quella difensiva possono migliorare.
Se fossi Jorginho io sarei preoccupato a giocare con loro due perché ti obbligano a fare un grande lavoro. Salto in avanti? Io per mentalità e venendo da categorie più basse ho sempre dovuto inventarmi qualcosa. Secondo me il miglioramento viene dal lavoro. Noi siamo una società in mano ad una famiglia e non in mano a multinazionali cinesi o europee, il nostro presidente fa anche troppo. Competere con certe realtà è quasi impossibile.
Mi piacerebbe continuare a lavorare con questi ragazzi che hanno ancora tanti margini: Milik, Zielinski, Diawara, Rog, Hysaj. Sono tutti giovani ed appena esplodono è difficile trattenerli. Avere continuità con questi sarebbe già tanto. Infortuni? Non solo, siamo uno dei più grandi fornitori della Coppa d’Africa”.
RAI – “Queste partite quando gli avversari le impattano così sono difficili. Nel primo tempo è stato complicato per noi visto il loro atteggiamento, anche se così facendo poteva portare un calo alla distanza. Bisognava farli correre. Nel secondo tempo dopo il goal la partita si è messa in discesa. Dispiace per il goal al 93′. Sono partite più difficili di quello che la gente pensa.
Per quanto riguarda Maradona sarebbe stato bellissimo salutarlo, anche solo per un minuto, domani al San Carlo, ma purtroppo non posso. È stato l’unico a vincere a Napoli, l’emblema di squadra e città. Lui è padrone assoluto di Napoli, per questo ha anche molti impegni quando viene qua.
Tonelli non è mai stato ai margini. Ha avuto problemi seri da cui è uscito lavorando. Si è fatto trovare pronto quando è servito. Con me ad Empoli ha fatto 16-17 goal, ma a me interessa la fase difensiva. Lui ha tendenze di battaglia che se attacca a tutta la squadra può solo far bene.
Mertens invece ha sempre avuto grandi potenzialità, con un grande pregio che è diventato anche un difetto. Lui ha la capacità di entrare dalla panchina e diventare devastante, per questo noi allenatori l’abbiamo spesso utilizzato così. Probabilmente abbiamo sbagliato tutti noi prima o lui ha raggiunto ora la maturità. Ha una qualità bellissima anche da vivere, e il suo gioco è coinvolgente”.
KKN – “E’ stata una partita complicata, loro erano molto aggressivi in difesa, anche se nel secondo tempo lo hanno pagato e abbiamo avuto le occasioni per portare i tre punti dalla nostra parte. Nel primo tempo siamo stati poco cattivi, non abbiamo cercato la profondità come nostro solito.
Poi nella ripresa siamo riusciti a sbloccarla su palla inattiva, dopo è stato tutto più semplice. Peccato per il rigore, sarebbe stato meglio chiudere senza subire gol.
E’ vero, non siamo ancora al top della condizione, ma anche oggi il terreno di gioco non ci ha certamente agevolati.
Le prime cinque della classifica stanno correndo veloci, basta un pareggio e si perdono posizioni e punti fondamentali. Milan e Inter, dopo tutti gli investimenti effettuati, non potevano certo rimanere a metà classifica, sono tornate ad avere un alto livello di competitività.
Sabato sera sarà molto difficile, anche se in queste grandi partite non ci facciamo mai trovare impreparati. Riuscire a fornire una prestazione convincente ci potrà sicuramente aiutare nel riuscire a fare un buon risultato“.
Articolo modificato 15 Gen 2017 - 19:04