La sconfitta della Juventus in quel di Firenze la scorsa domenica può aver aperto scenari interessanti per la stagione in corso, soprattutto perché le dirette inseguitrici sono riuscite ad ottenere preziose vittorie. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si è concentrata proprio su questo aspetto, evidenziando quelli che sono i possibili 5 punti che possono permettere al Napoli di sognare per lo Scudetto.
1) Meno sconfitte di tutti: gli azzurri hanno perso solo 3 partite, contro Atalanta, Roma e Juve. Gli azzurri hanno al momento una striscia di 9 risultati utili consecutivi. Magari – evidenzia il quotidiano – in difesa c’è ancora qualche tassello da posizionare meglio, visti i 7 gol in più presi rispetto alla scorsa stagione.
2) Miglior attacco: gli azzurri hanno il miglior attacco del campionato, con 45 gol all’attivo. La media è di 2,25 a partita. Non c’è solo la straordinaria media realizzativa di Mertens in questi dati, bensì anche il valore aggiunto che riesce a dare Callejon.
3) Consapevolezza: la sconfitta in quel di Torino sembra aver dato nuova solidità al gruppo: da quel KO infatti la compagine azzurra è imbattuta. Quella sera – sottolinea la rosea – gli azzurri hanno commesso varie sbavature, ma non sono stati inferiori alla Juventus. Anzi, da quel confronto è emersa la consapevolezza di poter essere fastidiosi per la capolista. Il Napoli si è ritrovato forte dopo una sconfitta.
4) Milik pronto a rientrare: assente dallo scorso ottobre, il polacco è pronto a rientrare in campo. Può essere considerato un acquisto del mercato invernale. Serviranno due/tre settimane prima di poterlo rivedere in campo. Per sfidare il colosso Real Madrid servirà anche il suo apporto: in Champions il bomber è stato un fattore, con due doppiette decisive contro Dinamo Kiev e Benfica.
5) Gol alternativi: non segnano solo gli attaccanti, il Napoli è diventato una vera e propria cooperativa del gol. Inoltre, grazie anche a Lorenzo Tonelli, sono tornati i gol da palla inattiva. Proprio l’ex difensore dell’Empoli, maestro in questo fondamentale, è riuscito a colmare questa lacuna che da tempo attanagliava gli azzurri.