Il tecnico azzurro, Maurizio Sarri, ha così commentato, nel post-partita, ai microfoni di Premium Sport, l’importante successo contro il Milan:
“Galliani con me è sempre molto carino ogni volta che veniamo a giocare qui. Avere i complimenti di chi ha alzato più volte la Champions è sempre gradito.
Era una partita difficilissima, l’aspetto che ci ha soddisfatto è averla vinta soffrendo.
La caratteristica della sofferenza non era mai stata nostra, è stato un grande salto a livello di mentalità, non pensiamo ad altro se non alla partita di martedì.
Penso che con i giornalisti bisognerebbe smettere di parlare, se uno tira fuori una parola da un contesto può scrivere quello che vuole.
Non ho la presunzione di vincere tutto, è un tipo di atteggiamento mentale. Sacchi sa benissimo che se ho fatto questo come passione e non come lavoro lo devo a lui.
Mi ha fatto scattare qualcosa vedendo le sue squadre e mi sono appassionato nei suoi allenamenti e nelle sue tattiche,che prima di lui non si erano mai viste.
Maradona? Eravamo agli ultimi minuti di allenamento, vederlo è sempre emozionante. Vederlo a Napoli è sempre diverso, è simbolo di qualcosa di più grande, per la mia generazione è ancora più emozionante, mi ha commosso incontrarlo.
La partita era in mano nostra fino a quando sulle riconquiste abbiamo verticalizzato e attaccato gli spazi, poi abbiamo palleggiato nella nostra metà campo e siamo andati in difficoltà. Abbiamo mostrato i soliti limiti, non capendo di andare ad aggredire l’avversario e metterlo ko.
Non so quando tornerà Milik e quando sarà su grandi livelli. Saranno valutazioni di settimana in settimana, l’importante è che la squadra continui ad avere pericolosità offensiva.
Ci sono momenti che Mertens va meglio da attaccante centrale che da esterno. Mi sembra una fortuna che tra non molto andranno in condizione Arek e Pavoletti, quindi mi sento assolutamente tranquillo.
Il primo passo che devono fare i ragazzi più giovani è di capire di avere grandi potenzialità, non significa perdere consapevolezza ma di essere di alto livello.
Il secondo passo è di trovare cattiveria mentale per cercare i miglioramenti possibili, poi parliamo di cose che sembrano banali come applicazione, attenzione e determinazione in certi momenti della gara, ma sono quei piccoli passi che sanno fare in pochi, portarli da 95 a 100 è molto difficile.
E’ quello che dobbiamo fare per diventare una grande squadra, altrimenti rimarremo soltanto una buona squadra che siamo già“.
SKY – “Non firmo per il secondo posto è stato estrapolato da un discorso lungo. Sembra da presuntuosi detto così, ma io nella mia vita mi sono sempre costruito sul campo. Per mentalità non firmo niente, ma da qui a dire che vinceremo il campionato non mi sembra onesto.
Abbiamo approcciato bene, poi nel finale di primo tempo siamo stati meno cattivi nelle riconquiste. Prima aggredivamo meglio gli spazi: abbiamo sbagliato anche a non chiudere la partita ed è stata riaperta su un nostro errore, ma era facile prevedere una partita dura. Mostrati soliti limiti, anche se con progressi. La partita si è sporcata, ma siamo riusciti ad andare in sofferenza con determinazione e su questo c’è stato un passo in avanti. Non abbiamo nulla di più chi ci sta davanti, altrimenti ci stavamo noi.
Mi sembra evidente e palese che la Juve abbia qualcosa in più. Noi guardiamo partita per partita, ora pensiamo alla Fiorentina perché bisogna andare avanti con questa linea. Ultimamente lo stiamo facendo bene e da domani penseremo solo alla Coppa Italia, se pensiamo oltre facciamo un errore. Ci sono state diverse situazioni con i centrocampisti a metà strada. In una in particolare Hysaj è partito due volte per andare a chiudere sopra Allan, l’uscita doveva essere del brasiliano.
Quando non copriamo bene la palla subiamo questa azione con i centrocampisti che restano a metà strada, ci succede ma ci stiamo lavorando. Fatichiamo a migliorarla, comunque rispetto a Firenze ci è successo di meno. Loro fanno accentrare gli esterni, se prendevamo altri punti di riferimento eravamo già a 6 dietro. Abbiamo deciso di lasciarli andare, sapendo di rischiare qualcosa ma con la consapevolezza di ripartire più numerosi. In queste situazioni sono bravi, ma stasera bisognava rischiare. I
l massimo del godimento era non sbagliare lo 0-3 e gestire la gara in maniera diversa, però col Milan attuale siamo contenti del risultato. Terreno di gioco? Era difficile giocare il nostro calcio, porto sempre avanti una battaglia ma i terreni in Italia sono scandalosi.
Purtroppo anche quello del San Paolo attualmente lo è. Penalizza molto, non solo noi, ma anche lo spettacolo. Le due squadre meritavano un terreno migliore di quello di stasera. Abbiamo faticato a gestire la palla in un certi momento della gara e stranamente lo abbiamo fatto quando loro erano sbilanciati”.
RAI – “Se si estrapolano delle parole da un discorso non si capisce niente, io ho semplicemente detto che non metto la firma per nulla; poi si è costruito un mondo intorno. Noi abbiamo avuto più palle goal di loro, questo incide anche sul possesso palla.
Dopo i primi dieci minuti siamo stati un po’ sufficienti da un punto di vista mentale. Abbiamo perso un pallone importante e non l’abbiamo chiusa facendoli tornare in partita. Nel secondo tempo ci siamo più sacrificati ed abbiamo più sofferto, cosa che non abbiamo fatto spesso.
Del Milan mi preoccupavano i due esterni che sono bravi ad entrare dentro e che consentono ad i difensori esterni di stare larghi ed alti. Questo era un rischio ma che ci consentiva di giocare in modo più aperto. Pavoletti si stava scaldando, perché ci poteva far risalire e ci poteva dare una mano sulle palle ferme.
Poi Allan ha avuto un problemino ed ha dovuto chiedere il cambio. Questa sera il terreno non era degno della città, ma anche noi abbiamo commesso i nostri errori. Penso che la Juventus sia ancora sopra a tutti decisamente; le classifiche degli ultimi anni parlano chiaro”.
Articolo modificato 21 Gen 2017 - 23:59