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Maradona si racconta: l’infanzia, la famiglia, l’amore. Napoli, il calcio, l’inferno della droga. E su camorra, Equitalia e Icardi…

Diego Armando Maradona rilasciato un’ampia intervista ai microfoni di Maurizio Costanzo, ne L’Intervista, in onda su Canale 5: “Sono onorato di essere qui. L’incontro con Papa Francesco?  E’ stato molto bello, Siamo due argentini legati da un passato particolare. lui è un tifoso del San Lorenzo. Ho due orolagi, è tutto legato alle mie figlie e che abitano in posti differenti. Così so quando chiamarle”

“Il soprannome Pibe de Oro nasce a Napoli, prima ero El Pelusa per i folti capelli. Poi divento  Pibe de Oro per tutto quello che ho fatto, soprattutto perché sono stato acquistato dal Barcellona quando sembrava quasi impossibile. Volevo andar via, non c’erano squadre che potevano comprarmi, il Napoli ha fatto il miracolo. Ho capito di essere Maradona quando  a1 9 anni ho vinto la Coppa del Mondo juniores, ho capito che potevo fare di più con la mia forza e con gli allenamenti  in una squadra più forte. Sin da piccolo volevo solo il pallone, non pensavo ad altro”.

“L’infortunio alla caviglia? Riconquisto a meta campo e Goiokoetxea entrò sulla caviglia. I miei genitori mi mancano molto, mio padre mi accompagnava sempre agli allenamenti. Non avevo giocattoli, avevo amore. Guardavamo ai ragazzi che avevano bicicletta, macchina, il pallone più belli. Noi, con le mie sorelle, giocavamo a calcio e loro si divertivano con me. Anche se non avevamo niente non invidiavo nulla. Ero il quinto.  Ho avuto rapporti con mio padre fino alla sua morte nel 2015, anche se ero legato più ca mamma: le raccontavo tutto, la mia prima tifosa. Papà non aveva il tempo di fare il mio amico, se l’avesse fatto non avrebbe avuto il tempo di dormire dato che si alzava alle 4 del mattino per andare in fabbrica e tornava alle 5 del pomeriggio”. 

Napoli mi rimarrà per sempre nel cuore, mi concesse di giocare ancora alla grande, un campionato al completo. Potevo competere con le grandi squadre del Nord. Io al Napoli per una scelta politica? Beh, resta un bel gesto. E pensare che qualcuno alludeva che fossi stato comprato grazie alla camorra.”

In Nazionale troppo presto? No a 16 anni ero pronto. In Argentina si arriva prima a giocare rispetto agli altri Paesi. Ho partecipato a 4 Mondiali, ero chiamato a rappresentare il mio paese. Il goal contro l’Inghilterra? Il sogno di tutti, fare il goal più bello del mondo. A me tocco ad un mondiale a 26 anni”.

Amore? Attualmente sono tremendamente innamorato. Figli con Rocio? E’ un pò piccola, abbiamo trent’anni di differenza. La vidi per strada e feci del mio meglio, prima l’occhiolino, inizialmente mi rifiutò. Poi grazie ad un amico sono riuscito a convincerla, poi è sbocciato all’amore”

“Donne, soldi, droga? La droga è stata senza dubbio il problema più grande. La droga uccide, ho avuto una fortuna troppo grande ad essere qui a parlare con lei. A quest’età se avessi continuato sarei morto. Sono 13 anni che ho smesso, posso alzarmi al mattino, sto con i miei figli, mio nipote”.

“Sono stato assente perché ho lavorato tutta la mia vita, ho continuato a lavorare anche da malato. Oggi, però, i miei figli possono dire che sono un papà bravo”.Diego Jr? Ho sempre voluto vederlo, ma poi mi fermavo. Ora è con me, lavora con me. Prenderà parte all’accademia Maradona in Arabia e a Dubai. Voglio tenere unita la mia famiglia, magare potessi unirla tutta. Mi piacerebbe essere un abuelo – nonno – d’oro, ma prima voglio il sesto figlio. Cosa mi ha dato la camorra? La sicurezza che nessuno avrebbe toccato le mie due bambine, fui rassicurato su quest’aspetto da Carmine (Giuliano n.d.r), l’unico con cui ho parlato. Ne parlammo di ritorno dalla Coppa America nel 1987. Ho provato per la prima volta la droga a 24 anni, ero a Barcellona. L’errore più grande della mia vita.  Stavo per morire, allora avevo al mio fianco solo Dalma e Gianina, e mi cheidevano che vivessi solo per loro, Dio l’ascoltò”.

I problemi con il fisco? Gli altri mi facevano il contratto. Quando arrivo in Italia mi tolgono di tutto mentre Ferlaino può camminare tranquillamente a Napoli, non capisco perché. Alemao e Careca avevano lo stesso problema perché avevano firmato col Napoli lo stesso contratto, però se la prendono solo con me, se qualcuno mi spiega  risolviamo tutto. Ora stiamo parlando con Equitalia, è impossibile che io, non possoa fare più niente in Italia”. 

Icardi? Sarà un grandissimo giocatore ma resta un traditore, quello che ha fatto a Maxi non si può cancellare nella vita si paga. Non può andare a cena con loro e poi sposarsi con la moglie dell’amico. Lo so che gioca in Italia, è il capitano dell’Inter e fa gol. Certo non è Batistuta, Batistuta vale dieci Icardi. Un sassolino? Ho riconosciuto troppo tardi Diego e ho perso tanti anni di vita con un figlio meraviglioso”

Futuro? Ho ancora tre anni di contratto a Dubai, faccio l’amore con Rocio e mi godo i miei cinque figli ed i miei nipoti. Vorrei poter riavere 25 anni e tornare a giocare al calciose Dio mi desse questa possibilità sarei l’uomo più felice del mondo. Ma il tempo passa e allora mi diverto a giocare con mio figlio, mio nipote e i miei amici.”

Articolo modificato 27 Gen 2017 - 01:29

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Scritto da
redazione