In “Una settimana da Dio” Jim Carrey poteva usufruire di poteri divini per sette giorni; più o meno quello che occorrerebbe al Napoli per superare la prima settimana di marzo. Ma la realtà è tutt’altra rispetto al film. E la Juventus, la Roma ed il Real Madrid non sono le stesse insidie che il giornalista Bruce Nolan deve affrontare nel film.
Il compito della Lega
In 48 ore non si possono fare due partite, questo è risaputo. Lo dice anche Sarri a margine della conferenza, sottolineando che bisogna trovare le giuste contromisure per risolvere una questione altrimenti davvero spinosa. Ed a risolver il caso ci deve pensare la Lega, non solo per il bene della società partenopea ma per tutto il calcio italiano. Tre sfide come Juventus-Napoli, Roma-Napoli e Real Madrid-Napoli vanno tutelate. E’ inverosimile credere che gli azzurri possano avere una tenuta fisica almeno sufficiente in tre sfide così importanti. Si tratta di impegni laceranti sul piano fisico ed ancora di più su quello mentale. Inoltre sono tutte sfide da giocare fuori casa e quindi da preparare con attenzione. Per questo Sarri non chiede la luna e nemmeno un trattamento riservato, ma semplicemente vuole correttezza.
Come rimediare
La stessa correttezza attuata nei confronti della Juventus nemmeno un anno fa. A ridosso delle sfide con il Bayern partite di campionato anticipate al Venerdì e tutti felici e contenti. Anticipare la sfida di campionato però non basta, anche perché bisogna considerare la partita di Coppa da disputare allo Stadium. Insomma un calendario davvero tosto, ma che con il buon senso di tutti si può cambiare. Ovviamente non dipenderà solo dal club azzurro e dalla Lega, in quanto bisognerà vedere anche la volontà di Juventus e Roma – difficile ma non impossibile che si possano opporre. La richiesta di Sarri in ogni caso è legittima, così come è consentito al Napoli richiamare la Lega per definire meglio la questione.
L’ultima parola poi spetterà ai vertici. Buon senso, equità e correttezza devono essere le linee guide nel gestire la questione; e non nel bene del Napoli, ma per la credibilità del calcio di casa nostra.