Serviva una vittoria al Napoli per chiudere in bellezza un gennaio fatto da sole vittorie, ma lo stop è arrivato nella partita (apparentemente) più facile, contro il Palermo del neo-tecnico Diego Lopez. Il risultato finale di 1-1 serve quasi a nulla per gli azzurri, con la Juventus che approfitta di questa debacle per volare a +6 in classifica sugli azzurri, con una partita da recuperare.
La rete al 6′ da parte di Nestorovski nel posticipo serale ha indubbiamente messo la partita in salita per la compagine di Maurizio
Sarri. Il pareggio di Dries Mertens, complice una papera del portiere avversario Posavec, è servito a dare il via ad un assedio finale che si è però rivelato inconcludente. A conti fatti il gennaio azzurro rimane sicuramente positivo, ma il pareggio interno contro i siculi fa emergere un dato che era stato “annebbiato” dalle vittorie ottenute: il Napoli non riesce più a mantenere la porta inviolata. O, quanto meno, manca una continuità concreta in questo settore: la vittoria in Coppa Italia contro la Fiorentina sembrava foriera di conseguenze positive, soprattutto alla vigilia della sfida contro il Palermo, squadra che ha il terzultimo attacco della Lega.
Ed invece già nella partita contro la viola Pepe Reina si era dovuto superare in più di un’occasione per consentire ai partenopei di ottenere quello che oltremanica chiamano clean sheet. Segnali più o meno divini che poi hanno presentato il conto alla prima, fatale disattenzione contro il Palermo, vista la rete del macedone Nestorovski che ha consentito alla formazione di Lopez di impostare la partita nel miglior modo possibile. Da quel momento in poi arriverà solo un’altra conclusione con Chochev in contropiede, ben parata dal portiere madrileno in maglia numero 25: il problema è che se su due tiri in porta c’è un gol, un minimo di preoccupazione può e forse deve sorgere. In stagione ci sono stati molteplici i casi in cui Reina (ed in un caso Rafael) hanno dovuto raccogliere il pallone in fondo alla rete al primo o al secondo tiro in porta: può anche esserci la componente della sfortuna, dipende dalla scuola di pensiero propria di ogni essere umano; il rovescio della medaglia però evidenzia di come, al minimo errore, si può essere puniti se non c’è la dovuta concentrazione per tutta la durata del match.
Il mese di gennaio coincide anche con quella che è stata la partenza di due titolarissimi del reparto difensivo per la Coppa d’Africa in Gabon: Kalidou Koulibaly e Faouzi Ghoulam. Il primo è in procinto di tornare a Napoli dopo l’eliminazione del suo Senegal, l’altro è rientrato in campo proprio contro il Palermo, non sfigurando nemmeno, tra l’altro. Per cercare di sopperire a queste assenze il tecnico ex Empoli ha schierato in 6 partite 4 difese differenti. Esperimenti, meccanismi che vanno oleati meglio, perché il futuro sarà carico di sfide per il Napoli, che non potrà farsi trovare impreparato come avvenuto finora; al riguardo, eccezion fatta per la Fiorentina, il Napoli ha sempre preso almeno un gol, anche contro il modesto Spezia in Coppa Italia. Manca quella solidità difensiva che è il mantra del tecnico originario di Napoli: basti pensare che l’ultima volta che la squadra azzurra ha mantenuto per due volte la porta inviolata è stato lo scorso settembre, nella doppia sfida contro Genoa e Chievo tra il 21 ed il 24 settembre. Poco, troppo poco, per una squadra che ambisce a risultati di vertice. Sarri avrà modo di lavorare su queste disattenzioni, conscio che il valore e la caratura raggiunta dalla propria squadra possano bastare per mettere una toppa per le prossime partite.
Da settembre a gennaio dunque, il primo quadrimestre del Napoli si è concluso bene, nonostante l’ultima sfida. Ora però sarà importante mettersi a studiare, perché poi a maggio bisognerà andare a prendere le pagelle. E lì non ci sarà più tempo per fare ripetizioni.
Francesco Vassura
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Articolo modificato 30 Gen 2017 - 08:04