Amadou Diawara non è ben visto dai tifosi rossoblu, complice il comportamento tenuto nel mese di luglio, quando la volontà del calciatore di andare via era evidente e pesò nel determinarne la cessione. Il Corriere di Bologna scrive su di lui:
“Nonostante sia ancora un ragazzo, figuratevi se uno con la sua personalità non spera di giocare davanti alla gente che per un anno intero lo ha amato e che di contro stasera lo vedrà come fumo negli occhi. E se anche sarà fischiato, pazienza, di sicuro Amadou Diawara non si aspetta sorrisi, abbracci e mazzi di fiori da Bologna in questo suo primo ritorno sotto le Due Torri. Perché il Bologna ha fatto la squadra con i soldi figli della sua cessione e ora gli invia anche segnali di affetto, perché i suoi compagni lo hanno perdonato per la scelta di disertare il ritiro, ma Bologna no, non ha dimenticato quello che accadde in quei giorni carichi di arsenico. Ora, è sicuro che Diawara sbagliò a diventare uccel di bosco a metà luglio, ma ci mise tanto del suo anche il Bologna nella gestione del ragazzo (o meglio, nella gestione dell’aumento dell’ingaggio) nei mesi precedenti.
Se ricordate, il Bologna lo ha venduto per 14 milioni ma il Napoli non si è neanche messo a sedere e già ha inviato Daniele Piraino (agente del giocatore) a fare altrettanto con quella società della Premier League (il Chelsea?) che a gennaio sarebbe stato pronta a tirare fuori 35 milioni di euro per portarlo a Londra. Non avendo almeno per ora l’idea di mollarlo, De Laurentiis non ha inserito alcuna clausola rescissoria su Diawara. E attenzione, a Napoli sono sicuri di una cosa: il presidente a luglio potrebbe ricredersi solo di fronte a un’offerta superiore ai 40 milioni di euro. Una curiosità: alla fine di Fiorentina-Napoli, finita 2-2, rigore di Mertens negli ultimi attimi, Diawara andò ad abbracciare Pantaleo Corvino e gli regalò due sue maglie, quella della partita e quella di un match in Champions. Chissà a chi la regalerà questa notte… Se la regalerà…”